Gli insegnanti giustamente si lamentano sui social fino allo sfinimento per gli aumenti dell’ultimo contratto, che probabilmente sarà firmato la prossima settimana, con un’altra decina di euro oltre gli aumenti percepiti nel dicembre 2022 insieme agli arretrati..
Si lamentano inoltre dell’una tantum del 2023, circa 35 euro al mese nel 2023 per 13 mensilità in cambio del mancato aggiornamento del contratto a fronte di un’inflazione galoppante.
La vecchia stagione contrattuale è passata ma durante questo periodo i docenti hanno sistematicamente disertato ogni forma di mobilitazione e di sciopero.
I docenti dovrebbero mobilitarsi per il prossimo contratto, il contratto è scaduto il 31.12.2022.
Ma io non nutro alcuna speranza sulla loro volontà di mobilitarsi per il prossimo contratto.
Si ripeterà lo stesso copione del contratto precedente, stessa diserzione, stessi lamenti ex post, con la ricerca del colpevole, spesso individùato nei sindacati.
Anzi più passa il tempo e peggio è.
Gli insegnanti italiani purtroppo non hanno capito ovvero non vogliono capire o meglio ancora fanno finta di non capire che è la lotta e solo questa che potrà garantire loro una considerazione sociale e una migliore retribuzione. Nessuno gli regalerà mai nulla.
È capace l’insegnante di lottare per un contratto dignitoso, contro la violenza nelle scuole , contro le classi pollaio, contro l’autoritarismo dei DS?
La risposta è no. Qualche petizione, qualche lamento sui social, e poi basta.
Sul ponte sventola bandiera bianca. Si sono arresi prima di lottare. 800.000 lavoratrici e lavoratori fermi, narcotizzati.
Fino a quando resteranno passivi, rinunciatari, scettici, indifferenti, remissivi e servili rispetto ai DS per gli insegnanti non ci sarà alcuna storia.
Mala tempora corrunt.