In un mio articolo pubblicato ieri su La Voce della Scuola e su Informazionescuola.it ho posto in evidenza una serie di domande che come Scuola Bene Comune io avrei voluto porre alla Commissione europea sui vincoli nella mobilità del peronale docente italiano neoimmessi in ruolo.
Potrei fare queste domande al rappresentante italiano presente in Commissione, Paolo Gentiloni PD, nobile romano, discendente di colui che fu artefice del Patto Gentiloni che abbiamo tutti studiato sui libri di Storia al liceo.
Ma Paolo Gentiloni si occupa di economia ed è lontano da queste piccole bazzecole o le potrei fare alla sua collega Bulgara che si occupa in Commisdione di istruzione e cultura.
Per le domande vi rimando come dicevo al mio articolo di ieri e non le sto qui a ripetere, le ho inviate anche alla Senatrice Ella Bucalo (FdI) responsabile scuola e presente nella commissione cultura del Senato, all’ex Senatore Mario Pittoni responsabile scuola della Lega di Salvini che è rimasto fuori dal Parlamento e dal Governo e ad Irene Manzi del PD, responsabile scuola e nella Commissione Cultura e Istruzione della Camera.
Ma qui voglio fare un’osservazione con tutti voi vincolati neo immessi in ruolo.
Il Governo Meloni ha escluso dal DL milleproroghe licenziato dal Consiglio dei Ministri cancellando il comma in cui si rinviava di un anno l’applicazione del vincolo per i neo immessi in ruolo 22/23.
La ragione è che Bruxelles ha espresso un parere contrario perché la “continuità didattica” è un obiettivo, un paletto posto nel PNRR.
Ma è stato il Governo italiano (governo Draghi e il ministro Bianchi) a scrivere nel PNRR l’equazione vincolo nella mobilità= continuità didattica.
Per più di due anni ho cercato di dimostrare ai politici della legislatura precedente , partendo dalla realtà della mobilità del personale, che questa equazione è fallace e che più si riescono ad avvicinare le lavoratrici e i lavoratori alle famiglie e ai loro contesti socio affettivi più aumenta la stabilizzazione e la continuità didattica.
Inoltre visto l’appiattimento retributivo e la presente congiuntura economica (inflazione al 10%) la lontananza dal luogo di lavoro sta trasformando lentamente l’insegnante anche se di ruolo in un poor worker.
Non dimentichiamo poi che l’insegnamento si basa sulla relazione interpersonale tra DS , docenti e studenti e a volte le relazioni devono essere putroppo interrotte perché possono essere tossiche per studenti e insegnanti e DS, come gli amori vanno interrotti se non degenerano.
Scrivere quindi nel PNRR l’equazione continuità = vincoli nella mobilità del personale è stato un madornale errore del governo Draghi e di quel Ministro per caso che è stato Patrizio Bianchi nonché dei tecnici del MI e del MEF che lo manovravano e che di scuola reale non capiscono nulla.
Diciamo poi che questa equazione veniva già dalle politiche sulla mobilità del personale del Conte 2 con la Ministra Lucia Azzolina e la sua retorica dell’insegnante che si muove dalla Sicilia con la valigia di cartone e va a insegnare prima in Liguria e poi a Biella per ritornare ora da DS nella natia Siracusa.
Se poi si crede con siffatti vincoli di bloccare un ipotetico esodo dal Nord al Sud basta leggere la serie storica dei trasferimenti negli anni scorsi , per accorgersi che questi sono in prevalenza provinciali o tra province della stessa regione, mentre solo una parte residua costituisce il trasferimento tra province di regioni distanti tra loro.( i dati sono di fonte ministeriale e nel dettaglio sono stati riportati ieri da Azienda Scuola inserto di Italia Oggi del 3 gennaio).
Riporto solo due dati: delle 49.000 domande soddisfatte lo scorso anno per il 22/23 solo 13.000 sono stati i movimenti interprovinciali ivi compresi quelli nella medesima regione, e i trasferimenti tra Nord e Sud per alcune classi di concorso o tipologia di posto ( infanzia e primaria ) restano inevase per mancanza di posto a meno che si godano dei benefici di cui alla legge 104/92 o altre precedenze previste dal CCNI all’art.13.
Concludendo, SBC si augura che in sede di conversione in legge del Milleproroghe nei 60 giorni dalla pubblicazione in GU (fine febbraio) si ottenga la proroga del vincolo per i neo immessi in ruolo ( binario legislativo ancora aperto e prendiamo atto dell’impegno della Senatrice Ella Bucalo) e poiché è ancora aperto il contratto nazionale integrativo ci auguriamo che dal confronto tra le parti si riscriva finalmente l’art.2, non discrimando i neo immessi in ruolo a qualunque titolo nel 22/23 con una sorte di contratto ponte ( binario contrattuale).
Anche perché come dicevo ieri bisognerebbe ricordare al Consiglio europeo che una Legge dello Stato ha previsto da molti anni la contrattualizzazione della mobilità del personale della scuola Docente e ATA, contrattualizzazione ignorata nella Legislazione precedente dai ministri Fioramonti, Azzolina e Bianchi, con l’introduzione dei vincoli per legge.