Mentre il ministero dell’Istruzione continua a sostenere che tutti i docenti sono al loro posto e le supplenze si sono completate, tutte le scuole hanno riaperto battenti con almeno un docente su cinque mancante: le nomine procedono purtroppo a rilento e rimangono contrassegnate da errori derivanti da un algoritmo ancora una volta impazzito e quindi tutto da rivedere. Tanto che il sindacato ha predisposto appositi ricorsi per tutelare i tanti precari danneggiati dal sistema automatizzato di reclutamento che assegna cattedre a personale già di ruolo o comunque occupato, negandole ai primi in graduatoria per poi affidarle a neo laureati senza abilitazione. Inoltre, osserva la stampa specializzata, “alcune province hanno già esaurito le GPS e le scuole cominciano a convocare da graduatorie di istituto”. Anche quest’anno saranno stipulate non meno di 150mila supplenze annuali, oltre la metà delle quali su sostegno. Nel frattempo i numeri delle immissioni in ruolo sono a dir poco deludente: la metà delle 94mila assunzioni autorizzate sono andate “bruciate” e non certo perché mancano candidati. Anche i concorsi e le assunzioni a tempo indeterminato da Graduatorie provinciali risultano un fallimento: appena 14.642 da concorso Straordinario bis e dagli elenchi di sostegno delle GPS. Secondo Anief, sono enormi le responsabilità che hanno il Governo e l’amministrazione scolastica: il sindacato ha deciso di denunciarlo all’Unione europea. Peggio di così non si poteva fare: occorre subito avviare il doppio canale di reclutamento.
“Quello che si consuma sui precari è uno scandalo per l’Italia, anche rispetto a quello che dice l’Europa – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, all’emittente radiofonica “Italia Stampa – : è uno scandalo che noi non possiamo che denunciarlo al Comitato europeo dei Diritti Sociali: chiunque può partecipare a questa denuncia. Noi vogliamo che il prossimo Governo e Parlamento finalmente risolvi questa situazione: non è possibile bandire per tre anni consecutivi diversi concorsi” e ritrovarsi peggio di prima. il leader del giovane sindacato ha ricordato che già è pendente una messa in mora dello Stato italiano da parte dell’UE per abuso dei contratti a termine: la stessa “Europa – conclude Pacifico – che ci chiede di attuare il doppio canale di reclutamento, dunque anche un canale riservato affinché a chi ogni anno viene assunto come supplente venga data anche la possibilità di essere immesso in ruolo”.
Le adesioni dei precari che chiedono la stabilizzazione all’Unione Europea sono aperte fino al 30 settembre: gli interessati possono aderire alla denuncia tramite questo link.