L’emergenza del disagio giovanile, acuita dalla pandemia, ha portato all’attenzione pubblica la necessità di un supporto psicologico permanente nelle scuole italiane. A seguito di un accordo tra il Ministero dell’Istruzione e il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), cresce la possibilità che ogni istituto possa presto contare su questa figura professionale. Tuttavia, l’iniziativa dovrebbe estendersi anche ai docenti e al personale scolastico, sempre più vittime di violenza e burnout.
Il 20 marzo scorso, un accordo significativo è stato raggiunto tra il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e il presidente del CNOP, David Lazzari, per garantire il benessere psicologico nelle scuole italiane. L’intesa prevede la possibilità di inserire stabilmente lo psicologo scolastico, non solo a beneficio degli studenti, ma anche delle loro famiglie e del personale scolastico, compresi docenti e amministrativi.
L’importanza di una presenza stabile
Il ruolo dello psicologo a scuola è sempre più visto come indispensabile per affrontare precocemente situazioni di disagio giovanile, che la pandemia ha reso ancora più evidenti. Secondo fonti specializzate, esistono già diversi disegni di legge in Parlamento, presentati da Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Lega, per istituire un servizio di assistenza psicologica stabile in ogni ordine e grado di istruzione.
“Le iniziative che tendono a prevenire e trattare il disagio giovanile sono tutte da prendere in seria considerazione”, afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Dotare la scuola di un supporto psicologico permanente è un atto propedeutico fondamentale, soprattutto per individuare i primi sintomi di disagi emotivi e intervenire prima che questi esplodano.” Pacifico sottolinea l’importanza di estendere questo supporto anche al personale scolastico, sempre più colpito da episodi di violenza e afflitto da burnout.
Le proposte di legge in Parlamento
Attualmente, sono diverse le proposte di legge in discussione per formalizzare la presenza dello psicologo nelle scuole. Le proposte, pur con diverse sfumature, convergono su un punto cruciale: la necessità di un team multidisciplinare o di uno psicologo scolastico, che operi in stretta collaborazione con il consiglio d’istituto e il dirigente scolastico.
Tra queste proposte, quella della Lega, presentata da Giorgia Latini, prevede che lo psicologo scolastico intervenga su più fronti: contrasto all’abbandono scolastico, supporto ai bisogni educativi speciali (come DSA e ADHD), prevenzione di disturbi alimentari, consumo di sostanze, autolesionismo, bullismo e cyberbullismo, e gestione dei conflitti all’interno della comunità scolastica.
Un supporto esteso a tutto il personale scolastico
Un altro aspetto sottolineato dall’Anief è la necessità di ampliare questo sostegno anche ai docenti e al personale scolastico, che sono sempre più spesso vittime di violenza e sperimentano alti livelli di stress e burnout. “Alle scuole, soprattutto a quelle situate in aree complesse e difficili, servono organici maggiorati, perché gli attuali risultano chiaramente inadeguati”, conclude Pacifico.
In un contesto in cui il disagio giovanile e la sofferenza del personale scolastico sono in crescita, l’inserimento dello psicologo scolastico rappresenta una risposta fondamentale e non più procrastinabile. Se i disegni di legge in Parlamento troveranno approvazione, la scuola italiana potrebbe presto dotarsi di una figura indispensabile per il benessere complessivo di tutta la comunità scolastica.