“La Scuola registra un paradosso di termini nell’accostare al sostantivo ‘docenti’ due aggettivi antitetici: ‘precari’ e ‘storici’. Se infatti la precarietà implica una condizione di instabilità temporanea; la storicità ne implica una radicata nel tempo. In Italia, invece, abbiamo questa strana ‘figura’: il ‘docente precario storico’. Un evidente paradosso che il ministro Bianchi pare voler mantenere. Ecco che, ben lontano dal programmare la promessa riforma di reclutamento capace di eliminare definitivamente il precariato, pensa a un nuovo concorso straordinario che peggiora le condizioni dei partecipanti, imponendo ai candidati vincitori di partecipare a proprie spese a un percorso di formazione anche in collaborazione con le Università, e solo dopo aver superato la prova conclusiva (non si sa in quale anno) riusciranno ad ottenere il ruolo. Ancora più inconcepibile, poi, prevedere un nuovo concorso Stem, visto che i risultati di quello precedente non sono stati ancora pubblicati in tutte le Regioni”.
Lo dicono Ella Bucalo e Paola Frassinetti, deputati di Fratelli d’Italia, responsabili del Dipartimento Scuola e Istruzione. “La scuola non ha bisogna di nuovi concorsi, i docenti ci sono e sono altamente formati. Da sempre Fratelli d’Italia sostiene che la soluzione vera per eliminare il precariato è quella di prevedere, in questa fase di emergenza sanitaria, la stabilizzazione attraverso concorsi per titoli e servizio, per tutti coloro che hanno un’esperienza lavorativa di almeno trentasei mesi di servizio e soprattutto prevedere subito percorsi di formazione abilitanti, utili ad accedere al ruolo ai tanti precari che da anni aspettano di potersi abilitare”, concludono gli esponenti di Fdi.