L’aggiornamento e la formazione del personale docente vanno svolte anche dai supplenti annuali e quindi pure loro hanno diritto a percepire 500 euro l’anno: a ribadirlo è il Tribunale di Arezzo, che a distanza di un solo mese e mezzo dalla deposizione dal ricorso, datata 6 ottobre 2022, ha concluso che l’assegnazione della carta del docente, finalizzata “all’acquisto di beni e servizi formativi per lo sviluppo delle competenze professionali (cosiddetta carta elettronica del docente)”, va attuata senza alcun “trattamento differenziato tra personale assunto a tempo indeterminato e a tempo”. Una decisione su cui pesa come un macigno la sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso mese di maggio.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief “la mancata erogazione della card del docente da 500 euro per l’aggiornamento rappresenta un ‘buco nero’ della Legge 107/15. La posizione è ormai accertata e i giudici rispondono ormai alle istanze dei precari in pochissimo tempo, circa un mese e mezzo, Diventa quindi indispensabile continuare a presentare ricorso al giudice attraverso i legali Anief, andando così a recuperare fino a 3 mila euro. Lo stesso vale per gli educatori, di ruolo e precari, su cui di recente si è espressa la Cassazione dando ragione sempre ai nostri legali. Invitiamo i docenti che volessero produrre il ricorso che permette di recuperare i 500 euro l’anno negati per la formazione e l’aggiornamento professionale, a chiedere ulteriori informazioni alle sezioni Anief e inviare la scheda rilevazione dati”.
A sostegno della sua tesi il giudice ha citato una serie di sentenze, con particolare riferimento alla sentenza n. 450/2022 della Corte di Giustizia Europea che, si legge nella sentenza, “è intervenuta in materia e ha statuito che «la clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura nell’allegato della direttiva 1999/70/CE, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero dell’istruzione, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di 500 euro all’anno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali, mediante una carta elettronica»”.
Il Tribunale aretino, quindi, evidenzia “il diritto di parte ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500,00 annui tramite la Carta elettronica del docente per l’aggiornamento e la formazione del personale docente” e “condanna “la parte resistente al pagamento – in favore della ricorrente – dell’importo corrispondente alle annualità in cui è stata omessa nei suoi confronti la corresponsione del beneficio economico di cui al punto precedente, oltre interessi dal dovuto al saldo”. Inoltre, il giudice condanna “la parte resistente al pagamento – in favore della ricorrente – delle spese di lite, che liquida in € 981,00 oltre spese generali nella misura del 15%, contributo unificato se dovuto, Iva e Cpa come per legge, con eventuale distrazione nei confronti del procuratore dichiaratosi antistatario”.
Di seguito, video tutorial e link utili per presentare ricorso con Anief per recuperare integralmente i 500 euro annui della carta del docente: video guida, adesione ricorso, scheda rilevazione dati.