Dalla Legge di Bilancio Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a mantenere fede al patto con i sindacati, precedente alla firma dell’ipotesi di contratto collettivo nazionale 2019-21, per la parte economica, e trovare le risorse aggiuntive che i lavoratori devono avere nello stipendio nel 2023? È questo il grande dilemma che si sta venendo a creare, dal momento in cui ad oggi la legge di bilancio non prevede investimenti a favore della scuola e del suo personale. L’unica certezza, già approvata dal Cdm, è arrivata con la pubblicazione del decreto legge 18 novembre 2022, n. 176, che fa arrivare nel contratto scuola di 100 milioni di euro, per l’incremento degli stipendi del personale scolastico, in particolare 85,8 milioni di euro per il personale docente (RPD) e 14,2 milioni di euro per il personale ATA (CIA). Dei 300 milioni per arrivare all’aumento medio di 120 euro lordi, indicati dal ministro Valditara, ad oggi non c’è traccia: “il Ministro dell’Istruzione e del Merito – dice Orizzonte Scuola – dovrà convincere dunque Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti a prevedere una quota della legge di bilancio 2023”.
“Quelli previsti dal DL 176/22 sono primi aumenti nel 2022 del salario accessorio, parte fissa – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e la cosa ci fa piacere. Mentre non ci può soddisfare la sostanziale indifferenza con cui il Governo ha accolto le richieste del ministro dell’Istruzione sull’esigenza di dare ulteriori e fresche risorse alla scuola e al suo personale, ancora relegato a ricevere stipendi largamente inferiori alla media UE: speriamo che in sede di conversione di legge possa cambiare la musica”.
“C’è anche da risolvere – continua il sindaclista – il problema dei supplenti brevi e saltuari in servizio nel 2022, incluso l’ex organico Covid, esclusi dagli aumenti del salario accessorio: costoro potranno accedere agli aumenti solo grazie alle recenti sentenze della Cassazione, ottenute dai legali Anief, ricorrendo al giudice del lavoro per ottenere gli arretrati degli ultimi 5 anni: si tratta degli stessi assegni mensili presenti nelle buste paghe degli altri lavoratori della scuola, rispettivamente alle voci della retribuzione professionale docenti (RPD) e il contributo individuale accessorio (CIA), nonché le altre risorse pari a 100 milioni stanziati nella prossima legge di bilancio”.
Anief ricorda che complessivamente il ricorso per recuperare la RPD/CIA permette il risarcimento di alcune migliaia di euro.