Le anticipazioni del ministero dell’Istruzione sui “principali dati della scuola sull’avvio dell’anno scolastico 2022/2023” contengono un dato importante: rispetto a 15 anni fa è vero che abbiamo perso 800mila alunni e che addirittura stanno diminuendo quelli alloglotti, che oggi rappresentano più del 10% della popolazione studentesca, ma nello stesso periodo sono aumentate in modo esponenziale le iscrizioni di alunni con disabilità, passando dal 2% al 4%. In Sardegna, Lombardia, Liguria, Umbria, Abruzzo, Lazio, e Sicilia la percentuale è addirittura superiore. Anche nell’ultimissimo periodo il dato è confermato: se nell’ultimo biennio gli iscritti complessivi a scuola sono calati di circa 220mila unità, con la cancellazione di circa 3mila classi, il numero degli alunni disabili è cresciuto di oltre 21mila. In tutto, sono oltre 290mila ormai gli alunni con disabilità: considerando che abbiamo in Italia 366mila classi, peraltro in continua discesa per via della denatalità e del troppo alto numero di iscritti per aula, ci ritroviamo di fatto con un alunno disabile in media per classe.
Ma agli alunni con sostegno bisogna aggiungere almeno 400mila studenti con necessità formative particolari: considerando infatti anche gli allievi con Dsa, con disturbi specifici di apprendimento, e Bes, con bisogni educativi speciali, complessivamente oggi gli alunni che necessitano di percorso personalizzati costituiscono più del 10% della popolazione studentesca, andando a determinare per gli insegnanti un altissimo carico di bisogni formativi da realizzare ad hoc.
“Il problema – osserva Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è che chi governa la scuola non ha saputo porre i giusti rimedi. Basta ricordare che sempre rispetto agli ultimi 15 anni il tetto agli organici di sostegno è rimasto invariato: dunque, sono quasi raddoppiate le iscrizioni di alunni con disabilità e per coprirle lo Stato ha aggiunto solamente posti in deroga: ha messo a disposizione delle scuole del personale precario da pagare dieci mesi l’anno e su quelle cattedre impossibile da stabilizzare. E questo non avviene nemmeno sempre, perché spesso si continuano a negare ore o cattedre di sostegno in deroga. Il risultato è che agli alunni disabili raddoppiati, in Italia se va bene si continua a rispondere solamente con docenti precari. Quando si parla di inclusione a scuola e di sostegno – conclude Pacifico – è bene sapere come stanno le cose”.
Con l’avvio del nuovo anno scolastico, attraverso l’iniziativa “Sostegno, non un’ora di meno!” il sindacato Anief rinnova l’appello alle famiglie a ricorrere e chiede al corpo docente, ATA e dirigente delle scuole di segnalare i posti in deroga non attivati o quelli richiesti nel PEI e i posti di assistente all’autonomia e alla comunicazione ma negati dall’amministrazione. I ricorsi al Tar e al Giudice Ordinario, vinti in questi anni, hanno permesso entro pochi mesi dalla notifica l’assegnazione di tutte le ore e garantito il diritto all’istruzione di studenti con handicap grave e certificato riconoscendo, in alcuni casi, anche il diritto al risarcimento del danno in favore della famiglia dell’alunno con disabilità il cui diritto all’istruzione e all’integrazione era stato così palesemente violato dall’Amministrazione. Il sindacato fornirà alle famiglie che prenderanno contatto con i suoi referenti le istanze di accesso agli atti da richiedere all’indirizzo e-mail sostegno@anief.net; dallo stesso indirizzo riceveranno, inoltre, tutte le istruzioni necessarie per presentare alla scuola le istanze. Per qualsiasi chiarimento, è possibile chiamare ogni giorno la segreteria nazionale Anief al numero 091 7098355, oppure scrivere a sostegno@anief.net.