Vanno assegnati, anche a distanza di tempo, i 174,50 euro mensili sottratti ai docenti durante le loro supplenze per mancata assegnazione in busta paga della “Retribuzione professionale docente”: e il principio vale pure per recuperare pochi mesi di supplenza, che corrispondono comunque a somme importanti. lo ha ribadito il Tribunale del Lavoro di Genova che esaminando il ricorso di una docente ha applicato la doppia sentenza della Cassazione – la n. 20015 del 27 luglio 2018 e la n. 6293 del 5 marzo 2020 – nella quale è citato “l’art. 7 del CCNL 15.3.2001 per il personale del comparto scuola, interpretato alla luce del principio di non discriminazione sancito dalla clausola 4 dell’accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE”, il quale “attribuisce al comma 1 la Retribuzione Professionale Docenti a tutto il personale docente ed educativo, senza operare differenziazioni fra assunti a tempo indeterminato e determinato e fra le diverse tipologie di supplenze”. Per il giudice “la domanda deve pertanto essere accolta ed il Ministero convenuto deve essere condannato a corrispondere alla ricorrente la retribuzione professionale docenti maturata nell’A.s.2020-2021, nell’importo complessivo di euro 814,80, secondo un conteggio corretto nei presupposti e nella sua esplicazione. La ricorrente ha altresì diritto alla maggior somma tra rivalutazione monetaria ed interessi legali dalle singole maturazioni al saldo”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “considerando le tantissime sentenze che ci stanno dando ragione, il ministero farebbe bene a cambiare la legge inserendo l’assegnazione della Retribuzione professionali docente, come della Cia per il personale Ata, a tutti i lavoratori della scuola. Fino a quando questo non accadrà, i diretti interessati potranno comunque chiedere ed ottenere le somme sottratte attraverso apposito ricorso con Anief, recuperando così fino all’ultimo euro più gli interessi che si sono nel frattempo venuti a determinare”.
GLI ULTIMI RICORSI VINTI SULLA RPD
Non si contano più i casi di restituzione ai docenti della retribuzione professionale docenti precari, pari a 174.50 euro al mese, negata a tutti gli insegnanti precari (come pure la Cia al personale Ata). Negli ultimi mesi tanti giudici hanno accordato la restituzione della somma: si era espresso favorevolmente a febbraio il tribunale di Forlì, poi quello di Modena, quindi di Catania, in primavera abbiamo avuto la sentenza favorevole di Paola. E ancora, nella provincia di Cosenza, dove una maestra ha recuperato quasi 2mila euro più interessi e un’altra quasi 2.900 euro, poi a Verona, dove il giudice del lavoro ha accordato 1.200 euro per un solo anno di supplenza annuale svolto. Di recente, è stata la volta del Tribunale di Firenze, che ha assegnato quasi 4mila euro più interessi ad una docente, quindi di Vercelli, che ha detto sì alla richiesta dei legali dell’Anief, presentata lo scorso mese di aprile, di rimborsare una docente con circa 1.700 euro più interessi. E infine di Modena, dove il tribunale del Lavoro ha restituito 1.646 euro più interessi a una docente per le supplenze “brevi” di tre anni scolastici, e di Parma, dove ad una insegnante precaria dal 2015 al 2018 il giudice ha corrisposto 3mila euro con interessi.
LA SENTENZA DI GENOVA
Nella sentenza, “il Giudice, definitivamente pronunciando, respinta ogni contraria eccezione, deduzione e conclusione, dichiara tenuto e pertanto condanna il Ministero dell’Istruzione, in persona del Ministro pro tempore, a corrispondere alla ricorrente la somma di euro 814,80 a titolo di retribuzione professionale docenti maturata nell’anno scolastico 2020-2021, oltre alla maggior somma tra rivalutazione monetaria ed interessi legali dalle singole maturazioni al saldo. Condanna il Ministero convenuto a rifondere alla ricorrente le spese di lite, che liquida in complessivi euro 1.000,00, oltre rimborso spese forfettarie nella misura del 15%, rimborso contributo unificato ed accessori di legge, con distrazione in favore di difensori”.
COME CHIEDERE LA RPD NEGATA
Il sindacato ricorda che è possibile presentare ricorso ad hoc per rivendicare il diritto alla riscossione di RPD (per i docenti) e CIA (per il personale Ata) mensili, negli ultimi due anni negato anche a decine di migliaia di supplenti “Covid”: sono tutti supplente che hanno percepito gli stipendi da precari ridotti di circa 170 euro mensili. Qualora volessero definire l’entità della somma da recuperare possono anche utilizzare il calcolatore online messo a disposizione gratuitamente da Anief: fatto ciò, potranno attivare i ricorsi in Tribunale con il patrocinio dello stesso sindacato a vantaggiose condizioni economiche.