Il decreto legge n. 176 Aiuti quater potrebbe dare una mano alla scuola. Anche con provvedimenti che non comportano spese pubbliche, ma di pura gestione. A partire dall’introduzione di deroghe ai blocchi sulla mobilità del personale che chiede con motivazione di avvicinarsi a casa su posti liberi. Per farlo, però, occorre sciogliere più di qualche nodo politico. “Continua in effetti il ‘muro’ sui vincoli ai trasferimenti e agli spostamenti annuali – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in un’intervista radiofonica ad Italia Stampa – , è chiaro che a questo punto come Anief chiediamo un emendamento specifico: lo presenteremo entro il 2 dicembre in V commissione, al Senato, per introdurre delle deroghe per il prossimo triennio, così da permettere i trasferimenti, le assegnazioni provvisorie, le utilizzazioni, i passaggi di ruolo rispetto ai vincoli esistenti, anche per coniugare il diritto al lavoro con il diritto alla famiglia, che significa pure realizzare uno degli obiettivi del Pnrr. Infine – conclude Pacifico – bisogna aumentare al 100% lei quote per i trasferimenti sono tutti i posti vacanti e disponibili”.
Sulla mobilità del personale scolastico, in vista del prossimo contratto, anche durante gli incontri svolti di recente tra gli altri sindacati e i rappresentati dell’amministrazione, da parte del ministero dell’Istruzione è stata confermata la volontà di mantenere gli attuali blocchi. Nel corso dell’ultimo confronto, svolto qualche giorno fa, si è parlato solo di deroghe alla Legge 104/92 per assistenza alle persone con disabilità grave, non più legata ad un referente unico, ai sensi delle novità introdotte dal D.lgs.vo 105/22. Anief ribadisce la necessità di un intervento legislativo su deroghe a vincoli per il prossimo triennio e a quote sul 100% dei posti vacanti per trasferimenti, assegnazioni provvisorie, utilizzazioni, passaggi di ruolo: la richiesta verrà presentata a breve in V Commissione a Palazzo Madama.
Secondo il sindacato, la verità è che se ci sono cattedre vacanti e disponibili, non importa se in organico di diritto o di fatto, quel posto deve essere assegnato al docente di ruolo che ha manifestato la volontà di raggiungere il figlio, la famiglia, il parente da assistere e da accudire. Non c’è percentuale che possa giustificare il diniego. Se non il volere difendere a tutti i costi un tabù normativo, non porta a risultati negativi importanti, legati ad un falso mito: la continuità didattica legata ai vincoli sui trasferimenti e dell’assegnazione dei posti vacanti ai precari dopo essere stati negati al personale. Per questi motivi, Anief vuole cambiare la legge.