Shirley Temple, quando le attrici ispiravano i cocktail

Shirley Temple, quando le attrici ispiravano i cocktail

Nel 1987 comparve nella codifica IBA il seguente cocktail:

Shirley Temple

2 cl sciroppo di granatina
ginger ale o limonata

Si prepara direttamente nel bicchiere tumbler pieno di ghiaccio, inserendo una lunga spirale di limone che fuoriesce dal bicchiere.
Versare nel bicchiere lo sciroppo di granatina, completando con il ginger ale o la limonata.

Lo Shirley Temple è il classico analcolico che non tramonta mai. Tra l’altro è uno dei pochi drink dedicati a personaggi dello spettacolo (l’altro è il Mary Pickford). Shirley Temple (Santa Monica, 23 aprile 1928 – Woodside, 10 febbraio 2014), è stata una celebre attrrice americana di talento. Infatti nella sua carriera ha fatto anche la cantante, ballerina e diplomatica statunitense, nell’ambasciata del Ghana (1974) e della Cecoslovacchia (1989).

amosa enfant prodige del cinema, è conosciuta anche con il soprannome “riccioli d’oro”; la sua carriera è iniziata a soli tre anni, portando sullo schermo personaggi di bambine dolci e leziose, ma dotate nel contempo di un acume e di una saggezza impressionanti per la loro età. L’American Film Institute ha inserito la Temple al diciottesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema.

Il cocktail le è stato dedicato da un barman di Waikiki, nelle Hawaii, durante un suo viaggio molto pubblicizzato che doveva servire anche a cementare l’amicizia fra i cittadini americani dell’arcipelago e quelli del continente. Oggi lo Shirley Temple cocktail è diffuso in tutto il mondo, anche se non fa parte più delle codificazioni IBA attuali.

Curiosità: Shirley Temple, il più giovane mostro sacro del cinema (o Shirley Temple, il più giovane mostro sacro del cinema contemporaneo), noto anche come Sfinge di Barcellona, è un’opera in gouache, pastello e collage su carta realizzata dal famoso pittore surrealista Salvador Dalí. L’opera si trova attualmente nel museo Boijmans Van Beuningen, la principale galleria d’arte di Rotterdam, nei Paesi Bassi.

Nell’opera troviamo la testa di Shirley Temple, tratta da una fotografia su una rivista, sopra al corpo di una leonessa rossa con seni evidenti ed artigli bianchi. Sopra la sua testa un pipistrello svolazzante, mentre tutto intorno alla sfinge con la testa di Shirley Temple, vi sono scheletri umani ed altre ossa, presumibilmente i resti dei suoi pasti. In basso al dipinto c’è un’etichetta trompe-l’œil che riporta la scritta: “Shirley! finalmente in Technicolor“. Secondo i critici, il dipinto rappresenta un pesante giudizio negativo alla sessualizzazione delle star bambine operata da Hollywood.

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