La questione dell’aggiornamento delle graduatorie di terza fascia del personale ATA, previsto per la primavera del 2024, è diventata un vero e proprio dilemma.

Da una parte, ci sono i lavoratori schierati su due fronti, ma tutti impelagati nelle loro storie e problemi. Dall’altra, c’è la la politica di governo, che ha spinto sull’acceleratore pensando di fare bingo, senza fare i conti con l’oste, tant’è che ci è sembrato, non voler affrontare più il problema, lasciando in sospeso gli emendamenti presentati al decreto Milleproroghe, che prevedono la proroga di un anno delle attuali graduatorie. Le opposizioni? Silenti e defilate, quasi inesistenti.
Il voto finale è atteso per la prossima settimana, ma intanto il clima è teso tra le parti in causa.
Abbiamo così cercato di parlare, capire e magari anche dare voce e sostegno a tesi forse non compresi, ma nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali. Solo silenzio e rinvii.
Abbiamo così chiesto almeno a chi la faccia la mette e battaglia sopratutto via social spiegazioni e posizioni, interpellando i comitati del Sì e del No allo slittamento.
Rosario Russo del “Comitato per il No allo Slittamento” raggiunto telefonicamente ci ha spiegato che all’interno del Comitato, il comprensibile sbigottimento iniziale si è tramutato gradualmente in rabbia, per fortuna positiva “questa carica ci ha permesso di protestare con tutti i mezzi a disposizione. Noi ci auguriamo che questo scellerato emendamento venga dichiarato inammissibile e ci appelliamo per l’ennesima volta al buonsenso di tutte le forze politiche. Qui si sta giocando con le vite di migliaia di lavoratori”. Continua Russo “L’atteggiamento della politica ci ha lasciati davvero interdetti. La sensazione è che si sia voluto tirare il sasso (in tutti i sensi) per poi nascondere la mano. Il nostro messaggio è chiaro: noi non ci dimenticheremo mai del silenzio di chi avrebbe dovuto tutelarci e che invece ha deciso di ignorarci. E qualora passasse lo slittamento le conseguenze saranno tangibili alle prossime elezioni”
Diversa la posizione del “Direttivo Comitato Uniti per la riconferma organico ex covid” che in un loro comunicato hanno ribadito l’appoggio a chi ha sostenuto la loro battaglia con gli emendamenti presentati “La battaglia degli ex covid è iniziata per la riconferma del suddetto organico, nel nostro cammino abbiamo incontrato amici, nemici, appoggi e spalle voltate sia dalla politica che dai sindacati. Noi ad oggi siamo completamente liberi da vincoli di qualsiasi natura, riconoscendo alla maggioranza al governo la mano tesa a nostro favore per farci tornare a lavorare grazie all’organico PNRR e Agenda del sud” aggiungendo che “ La politica ha teso la mano nei nostri confronti con questi emendamenti e noi non possiamo fare altro che supportare la loro iniziativa, perchè finalmente si sono accorti di noi e ci stanno aiutando. Ovviamente sappiamo che ci sono altri mille interessi per questi emendamenti e altrettante pressioni da parte dei sindacati, che spesso tutelano solo i tesserati ma non tutta la categoria degli ATA”
Come si può capire la situazione è in fibrillazione, ci attendiamo quindi soppresse, dalla posizione iniziale, ermeticamente incastonata politicamente ad una evoluzione sostanziale di quella che poi vedrà la luce.
Giochiamo allora al Toto-emendamento, una sorta di gioco delle previsioni sulle possibili modifiche al decreto.
Potrebbe quindi accadere che…
A) si vota l’emendamento e questo vede la luce con la maggioranza unita, vincono i politici e i il “Comitato ex covid”
B) l’emendamento non passa – forse anche per volontà della stessa maggioranza stessa – facendo fare salti di gioia al “Comitato per il No allo Slittamento”
C) si ritirano gli emendamenti, riproponendo il tutto in chiave “buon senso” facendo un po felice tutti, comitati, politici, sindacati e aspiranti concorrenti, così che in un colpo solo tutti vincono o meglio dire “non ho perso”. Quindi, slittamento qualche mese più avanti e finestra temporale per tutti di 12 mesi ed amen a polemiche e ferite.
Ecco, queste per noi, le tre ipotesi plausibili, ma siamo abituati ad aspettarci di tutto, dai colpi di coda, ai franchi tiratori, fino all’immobilismo totale pertanto i giochi sono ancora tutti aperti…