I numeri non tornano.
In attesa delle immissioni in ruolo dei vincitori del concorso 2024, per quanto riguarda il sostegno, ancora una volta ci troviamo davanti ad una sproporzione tra l’offerta di cattedre e la richiesta di candidati. Chi sperava che la procedura selettiva andasse ad appianare il quadro nazionale degli arruolamenti si è sbagliato.
Sulla secondaria di primo grado in Lombardia ci sono 530 candidati e ben 1181 disponibilità, mentre in Sicilia, per la stessa cdc, si sono 3337 insegnanti per 29 posti.
Nella secondaria di secondo grado i numeri sono ancora più evidenti: in Calabria a fronte di 1698 partecipanti, solo 4 di loro firmeranno il ruolo.
Una situazione conosciuta da anni e nei confronti della quale nessun governo è finora riuscito a dare una risposta efficace e soddisfacente.
Negli anni la politica ha formulato soluzioni diverse, ma mai risolutive.
Eccone un prospetto riassuntivo:
LEGGE 159/2019
La norma prevede all’ art. 5 che “In caso di esaurimento delle graduatorie di cui al comma 3 dell’articolo 5, al fine dell’immissione in ruolo dei docenti di sostegno e solo all’esito delle procedure di cui all’articolo 1, comma 17-ter, del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159, fino al 31 dicembre 2025, le facolta’ assunzionali annualmente autorizzate per la predetta tipologia di posto sono utilizzate per lo scorrimento delle graduatorie costituite e aggiornate con cadenza biennale ai sensi dei commi 18-decies e 18-undecies del medesimo articolo 1 del decreto-legge n. 126 del 2019.”.
Negli ultimi due anni si è infatti attinto alle GPS per sopperire alla carenza di candidati da arruolare sul sostegno, con la novità, introdotta l’anno scorso, dell’aggiunta di una procedura straordinaria detta “mini call veloce” per la prima fascia delle graduatorie provinciali.
PROPOSTA PITTONI DDL 1920/20:
1) Docenti abilitati e specializzati sul sostegno, per i quali sono previste:
– Assunzione immediata, nel limite dei posti vacanti e disponibili, nel piano assunzionale straordinario;
– Ammissione al concorso straordinario (FIT transitorio) da svolgersi con cadenza biennale;
2) Docenti non abilitati e specializzati sul sostegno, per i quali sono previste:
– Assunzione immediata, nel limite dei posti vacanti e disponibili, nel piano assunzionale straordinario;
– Ammissione al PAS da svolgersi con cadenza regolare;
– Una volta conseguita l’abilitazione, ammissione al concorso straordinario (FIT transitorio) da svolgersi con cadenza biennale;
3) Docenti abilitati e non specializzati sul sostegno con servizio sul sostegno nella scuola statale, per i quali sono previste:
– Assunzione immediata, nel limite dei posti vacanti e disponibili, nel piano assunzionale straordinario;
– Ammissione al cd PAS per il sostegno da svolgersi con cadenza regolare;
– Una volta conseguita la specializzazione sul sostegno, ammissione al concorso straordinario (FIT transitorio) da svolgersi con cadenza biennale;
4) Docenti non abilitati e non specializzati sul sostegno con servizio sul sostegno nella scuola statale, per i quali sono previste:
– Assunzione immediata, nel limite dei posti vacanti e disponibili, nel piano assunzionale straordinario;
– Ammissione al PAS e, nell’anno successivo, al cd PAS per il sostegno da svolgersi con cadenza regolare;
– Una volta conseguita l’abilitazione e la specializzazione sul sostegno, ammissione al concorso straordinario (FIT transitorio) da svolgersi con cadenza biennale.
DM 259/22 GRADUATORIE REGIONALI
La norma sosteneva una riforma omologa alle disposizioni dell’art.59 legge 159/19, ma su base regionale, con accesso per soli titoli, che potessero costituire l’unico bacino di reclutamento per gli specializzati.
ModelloDOC (normativainclusione.it)
Il tema, molto caldo, si ripropone ogni anno, quando, mentre al nord si fatica a trovare personale su sostegno, al sud molti colleghi specializzati restano al palo.
Il sistema dei vincoli su sede è entrato a gamba tesa sui flussi migratori degli insegnanti e ha ulteriormente inasprito il problema.
Il MIM dovrà quindi mettere a fuoco numeri e procedure efficaci e condivise per assicurare una razionale distribuzione delle risorse utili in funzione di un aumento qualitativo dell’offerta formativa.
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