“Abbattiamo la scuola del merito, riprendiamoci i nostri diritti”, l’Unione degli studenti in Italia e in Europa
Sono partiti in corteo con centinaia di migliaia di studenti in Italia e in Europa per lo sciopero studentesco internazionale lanciato dall’Unione Degli Studenti insieme a Link e Rete Della Conoscenza per cambiare il sistema proprio a partire dalla scuola dall’università. In Italia contro le riforme del governo gli studenti portano una proposta alternativa e costruita dal basso.
“Scendiamo in piazza contro questo governo così come abbiamo manifestato contro i precedenti che hanno creato il modello di scuola e di università basate sul profitto che ora si sta portando all’estremo. Diritto allo studio significa diritto al futuro, all’emancipazione e alla possibilità di decidere sulle nostre vite” dichiara Tess Kucich, della Rete della Conoscenza.
“Ancora una volta l’università italiana viene lasciata indietro: nella bozza di legge di bilancio 2024 non compare nessun finanziamento destinato al diritto allo studio o al miglioramento delle condizioni di lavoro delle migliaia di ricercatori precari del Paese – dichiara Virginia Mancarella, di LINK Coordinamento Universitario – oggi siamo in piazza perché vogliamo investimenti reali sull’abitare studentesco e per un diritto allo studio libero dalla competizione spacciata per meritocrazia, ma manifestiamo anche contro la riforma Bianchi del percorso 60 CFU che rende l’accesso all’insegnamento un privilegio.”
“A poco più di un anno dall’insediamento del Ministro Valditara e le reali intenzioni di questo governo sono emerse ben chiare – dichiara Bianca Chiesa, coordinatrice bazionale dell’UDS – riforme come l’autonomia differenziata, il dimensionamento scolastico e le riforme della condotta e degli ITS stanno rendendo la scuola un luogo sempre più escludente e fautore di disuguaglianze, fatto di repressione e punizioni e completamente subordinato alle logiche del mondo delle aziende e dei privati.”
“Oggi siamo scesi in piazza per portare all’attenzione della politica e del Paese tutto le richieste del manifesto nazionale I diritti non si meritano – continua Alice Beccari, dell’Unione Degli Studenti – frutto di momenti assembleari e di confronto tra gli studenti di tutto il Paese. Ribadiamo che l’istruzione non si merita, è un diritto di base e rivendichiamo con forza: Il diritto ad un’istruzione completamente gratuita, con una Legge nazionale sul diritto allo studio e almeno il 5% del PIL all’istruzione. Il diritto ad una scuola non subordinata alle aziende e ai privati, con l’ abolizione dei PCTO e delle forme di Alternanza Scuola – Lavoro in favore dell’istruzione integrata. Il diritto a spazi sicuri ed adeguati, con interventi massivi sull’edilizia scolastica. Il diritto ad una scuola tutelante, con una riforma della didattica e della valutazione ed interventi per la tutela del benessere psicologico. Il diritto a decidere nelle nostre scuole, con il potenziamento della rappresentanza studentesca ed un nuovo Statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse”.
“Dalle assemblee nelle scuole e nelle città abbiamo costruito una proposta di cambiamento dal basso per il nostro Paese – conclude Chiesa – oggi assieme a tutte le organizzazioni sociali e studentesche di questo paese siamo stati nelle piazze di tutta Italia per gridare che abbiamo diritto a luoghi della formazione migliori e ad un futuro dignitoso e stabile: abbattiamo la scuola del merito, riprendiamoci i nostri diritti!”