Burnout docenti: tema serio, da non trattare con superficialità

Il tema del burnout tra i docenti rappresenta un problema complesso, urgente e delicato, che merita rispetto e un approccio adeguato. Non può essere ridotto a una mera questione contrattuale, né discusso superficialmente nelle sedi non competenti.

Il sindacato Anief, durante l’audizione al Senato sul Decreto Scuola, ha proposto un’inchiesta sul burnout tra i sette emendamenti presentati. Tuttavia, appare evidente una contraddizione: il burnout non è materia da trattare in sede di contrattazione con l’Aran, l’Agenzia che si occupa di definire le condizioni di lavoro e gli aspetti retributivi del personale del settore pubblico.

Il burnout dei docenti, infatti, è prima di tutto una questione di salute pubblica e va affrontato in un tavolo interministeriale che coinvolga il Ministero della Salute e quello dell’Istruzione. Ridurlo a un punto di contrattazione rischia di banalizzare una condizione che sta minando la vita professionale e personale di migliaia di insegnanti in tutta Italia.

Esiste già una “proposta di legge contro il burnout dei docenti” depositata dal “Comitato Docenti: contro il burnout” il 16 luglio 2025 presso la VII Commissione Cultura di Montecitorio che mira a disciplinare, oltre che prevenire, il fenomeno in maniera organica. È questa la via da percorrere: una normativa specifica, strutturata e rispettosa della gravità del problema, non provvedimenti estemporanei inseriti in altre trattative.

È giusto che i sindacati parlino di burnout, ma è altrettanto necessario che lo facciano nelle sedi corrette e con la consapevolezza che non si tratta di una semplice rivendicazione lavorativa, bensì di un tema di salute e benessere collettivo.

“Comitato Docenti - contro il burnout”