Il ritorno della scrittura a mano nella scuola
Il ritorno della scrittura a mano nella scuola


Il ritorno della scrittura a mano nella scuola
La Grafologia studia il segno grafico, la scrittura, sia dal punto di vista tecnico-razionale, per ciò che esso indica, sia dal punto di vista simbolico, per ciò che esso evoca
di Carmensita Furlano*
Si sta assistendo ad un crescente interesse per il ritorno della scrittura a mano nelle scuole, sia come pratica tradizionale che come strumento di sviluppo cognitivo. Questa tendenza è supportata da studi neuroscientifici che evidenziano i benefici della scrittura manuale per l’apprendimento, la memoria e lo sviluppo delle capacità motorie. Le nuove Indicazioni nazionali emanate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito riportano al centro la scrittura corsiva e la calligrafia. Il documento raccomanda di curare “con particolare attenzione” la scrittura sin dalla scuola primaria, valorizzando il corsivo come parte integrante del percorso educativo. Si tratta di una scelta che sembra andare controcorrente rispetto alla diffusione delle tecnologie digitali e che ha subito generato un acceso confronto tra insegnanti, pedagogisti e famiglie. La scuola viene così chiamata a riappropriarsi di strumenti e pratiche che per molti apparivano superati, mentre per altri rappresentano una base solida per lo sviluppo cognitivo e manuale dei bambini. Si legge, ancora, che la Regione Friuli ha introdotto come nuove opportunità professionali e supporto didattico il Tecnico del segno, figura professionale specializzata nell’insegnamento della calligrafia nelle scuole, sia primarie che secondarie, con approccio trasversale, mirando a migliorare abilità come concentrazione, memoria, coordinazione e capacità espressiva, con particolare attenzione a chi presenta difficoltà di apprendimento.
Eppure il silenzio intorno alla figura del Grafologo è pesante, per pura non conoscenza della disciplina grafologica o per ostinazione ad oscurare tale figura? Perché è risaputo che varie figure proposte sono la copia, non perfetta, del grafologo sotto altro titolo; e varie figure professionali impegnate nel pianeta Scuola ed Equipe, partecipano alla formazione grafologica utilizzandone la Metodologia senza dichiararlo….
È palese che il Grafologo quale unico vero studioso del Segno grafico e non solo, è bloccato su più fronti.
Il Grafologo mostra alta competenza specialistica scientifica e tecnica nello studio del gesto grafico, compie specifici studi ed acquisisce competenze specialistiche in tema di valutazione del gesto grafico e del relativo aspetto grafo-motorio. Si occupa della realizzazione della grafia (intesa come abilità grafo-motoria), con riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale, e alle componenti esecutivo-motorie della prestazione grafica, in età evolutiva, adulta e geriatrica. Il Grafologo studia la scrittura quale “funzione cerebrale e corticale” nella neurofisiologia dei 4 movimenti di flessione e abduzione, estensione e adduzione, studia la formazione della scrittura attraverso l’unione armoniosa dei micro-gesti antecedenti e successivi che danno vita ad ogni singola lettera (grafemi e accessori grafici – incisione e iscrizione) e poi alle parole (avanzamento della scrittura – progressione e trascinamento). Studia le lettere dell’alfabeto suddividendole per forma e soprattutto per movimento, perché è il movimento cioè il gesto scrittorio, l’andamento della mano sul foglio che definisce lo scrivente. Infatti, ad esempio, lo stesso Julian de Ajuriaguerra – successore di Hélène de Gobineau grafologa e medico che ha scoperto negli anni ’50 in Francia la Disgrafia, considerata con Roger Perron, la fondatrice della grafometria, lo studio scientifico della scrittura – nel 1966 elaborò un modello di evoluzione della scrittura articolato in tre fasi, e mise a punto, con la sua equipe, le scale E e D attraverso la grafometria, utilizzando gli indici grafologici. La scala E (enfant,) 30 componenti grafiche infantili, composta da 2 sotto-scale, la EF con 14 item di forma, la EM con 16 item di movimento. La scala D composta da 25 item, 11 dei quali corrispondenti ad altrettanti item della scala E, che stabilisce se e quanto il soggetto sia disgrafico e individuare l’area di disgrafia prevalente: mancanza di organizzazione nell’impaginazione, maldestrezza, errori di forme e proporzioni. Individuando cinque sottotipi di disgrafia: Scritture Impulsive, Rigide, Molli, Maldestre, Lente e Precise, tutti indici grafologici. Come la Rieducazione del Gesto grafico, Robert Olivaux, grafologo, medico e psicologo, elabora un metodo di rieducazione sul gesto creando la prima Associazione di Rieducatori della Scrittura. In Italia, fino alla fine del secolo scorso, la Rieducazione della Scrittura era poco conosciuta, è grazie alla Cattedra di Grafologia Moretti dell’Università di Urbino che si apprende, e la famosa Alessandra Venturelli, pedagogista che elabora, sulla base degli insegnamenti precedenti, un suo metodo, ha studiato grafologia presso la cattedra in Urbino. Preparazione su base Grafologica.
È il Grafologo che nella pratica considera due aspetti paralleli, l’analisi del testo scritto e l’analisi del corpo
umano e delle sue caratteristiche fisiche; il testo come il corpo da sezionare ed analizzare, il corpo come il testo da interpretare secondo le sue leggi retoriche. Il Grafologo dovrebbe essere presente come figura stabile in tutte le scuole di ogni ordine e grado in doppia veste di Grafologo puro e Rieducatore del gesto grafico, si occupa di esaminare l’ambiente grafico attraverso l’osservazione della forma delle lettere (la grafia), del movimento (avanzamento filo grafico), dello spazio (ambiente e ciò che è altro dentro di sé) e del tratto (elemento costituzionale del grafismo) mette in luce le peculiarità di ciascun individuo ed il suo modo di rapportarsi con il disturbo specifico di apprendimento. Il concetto di scrittura per il Grafologo ricomprende il tracciato letterale, il tracciato numerico, il disegno, lo scarabocchio ed ogni segno che la mano verga nel campo scrivente (il foglio), così come dettato dal cervello. Nessuna equipe scolastica e DSA ed altro, potrà considerarsi completa se tutte le figure preposte allo studio della scrittura e poi della calligrafia saranno presenti e tra queste, appunto quella del Grafologo Professionista e Grafologo dell’età Evolutiva.
*Carmensita Furlano (d.ssa in Giurisprudenza, Grafologo Professionista e Giudiziario, Referente Cesiog Regione Calabria (Cesiog Centro Studi Italiano per l’Orientamento Grafologico), Specialistica in Grafopatologia Forense e Rieducatore del Gesto Grafico ed età Evolutiva, Grafologo Giudiziario dell’Età Evolutiva, Perito Criminalistico, Specialistica in Olfattologia sulla scena del crimine e Criminal Profiling, Salute Mentale e Psichiatrica. Giornalista Pubblicista Ordine Calabria. Autrice progetto e ricerca scientifica “Gli Indici Grafologici dell’Invecchiamento Cerebrale” pubblicato il 9.01.2025 Rivista Scientifica Alzheimer’s Association – Alzheimer’s & Dementia/Volume 20, Issue S4 – Graphical Indices of Brain Aging – Dementia Care Research and Psychosal Factors – Salute33 Marzo 2025. Promotrice della presentazione del ddl 554 Riconoscimento Albo Nazionale Grafologi). Grafologo Ecclesiastico TEI Calabro, Grafologo Causa Canonizzazione Diocesi CS/Bisignano. Docente di Grafologia presso l’Istituto di Scienze Religiose “San Francesco di Sales” – Rende – CS – Facoltà Teologica Meridionale – Cosenza/Napoli.