Priscilla nel liceo di Acerra: tra dibattito sui diritti e polemica politica

La partecipazione della drag queen Priscilla, alias Mariano Gallo, a un incontro con gli studenti del liceo artistico “Munari” di Acerra, ha acceso un acceso dibattito politico. L’iniziativa, svoltasi...

A cura di Redazione
10 maggio 2025 18:58
Priscilla nel liceo di Acerra: tra dibattito sui diritti e polemica politica -
Condividi

La partecipazione della drag queen Priscilla, alias Mariano Gallo, a un incontro con gli studenti del liceo artistico “Munari” di Acerra, ha acceso un acceso dibattito politico. L’iniziativa, svoltasi lo scorso gennaio all’interno della settimana dello studente, è emersa pubblicamente solo nei primi giorni di maggio, diventando subito oggetto di un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato leghista Rossano Sasso al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

Secondo Sasso, la presenza dell’artista, attivista LGBTQIA+ e pro Palestina, sarebbe stata «inopportuna» e priva di ogni base formativa, accusandolo di «indottrinamento» dei ragazzi. In particolare, ha sottolineato la frase – attribuita a Gallo – secondo cui «spesso, quello che viene costruito a scuola, viene distrutto a casa dalle famiglie». Per l’esponente della Lega, queste iniziative minerebbero la libertà educativa delle famiglie e rappresenterebbero una deriva ideologica.

Non meno critico Fratelli d’Italia, che ha definito l’episodio «sconcertante», mentre il coordinatore del partito ad Acerra, Vincenzo Riemma, ha attaccato l’“ideologia woke” che, a suo dire, sta penetrando nelle scuole italiane. Si è parlato anche di una «complicità di docenti di estrema sinistra», con riferimento alle modalità dell’invito.

Pronta e determinata la replica di Priscilla, che ha sottolineato di essere stata invitata con il consenso della dirigenza scolastica, all’interno di un momento autogestito, e di aver parlato di omofobia, bullismo, diritti civili e partecipazione attiva. «Non mi zittiranno», ha dichiarato sui social, rilanciando il valore della testimonianza personale e il confronto con gli studenti. «È stato un momento prezioso. Ho trovato ragazzi e ragazze consapevoli e determinati».

La presenza della drag queen si è svolta anche con il simbolo della kefiah, scelta da Gallo per sottolineare il suo attivismo a favore del popolo palestinese. Ma lo stesso artista ha specificato di non aver fatto “propaganda” bensì di aver portato il proprio vissuto, parlando anche di discriminazione, antifascismo e lotta intersezionale.

Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma, ha invitato a non strumentalizzare l’episodio, ricordando che la scuola deve rimanere un luogo di confronto democratico. Ha anche affermato che quando si parla di questioni sensibili, è auspicabile dare voce a più prospettive. La proposta, a suo dire, è che in occasione di incontri su tematiche politiche o internazionali, si coinvolgano anche posizioni differenti, come già fatto in passato da altre scuole.

In un contesto politico sempre più polarizzato, la questione si carica di significati che vanno ben oltre l’incontro stesso. Priscilla, forte di una lunga esperienza da attivista e volto noto anche per la conduzione della versione italiana di “Drag Race”, ha dichiarato che proseguirà il suo impegno nelle scuole. «Più vogliono zittirmi, più continuerò».

Il caso riapre il dibattito sulla libertà educativa, sull’autonomia scolastica e sulla possibilità, per le nuove generazioni, di confrontarsi direttamente con chi ha vissuto discriminazioni sulla propria pelle.

Segui La Voce della Scuola