Straordinario-Bis: il TAR Lazio ha ordinato al Ministero dell’Istruzione e del Merito di chiarire formalmente l'esclusione degli idonei del Concorso D.D.G. n. 1081/2022 dalle nuove immissioni in ruolo

Necessario un approfondimento istruttorio per una questione meritevole di esame…

27 ottobre 2025 21:07
Straordinario-Bis: il TAR Lazio ha ordinato al Ministero dell’Istruzione e del Merito di chiarire formalmente l'esclusione degli idonei del Concorso D.D.G. n. 1081/2022 dalle nuove immissioni in ruolo -
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A cura degli avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola

Una graduatoria (o elenco) che sarebbe stata estromessa dalle procedure di reclutamento scolastico. Questo dato è al centro del ricorso collettivo presentato dagli avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, a tutela di 156 docenti che, pur avendo affrontato le prove del Concorso Straordinario-Bis (D.D.G. 1081/2022), si sono visti negare ogni possibilità di immissione in ruolo per l'anno scolastico 2025/2026.

In data 21 ottobre 2025, il TAR del Lazio ha emesso un'ordinanza istruttoria che rappresenta una prima, significativa apertura per un’approfondita fase di studio: il Tribunale ha ordinato al Ministero dell'Istruzione e del Merito di trasmettere chiarimenti formali e dettagliati sulle ragioni che hanno portato all'esclusione di questi docenti, fissando un termine perentorio di 30 giorni e rinviando la decisione sulla sospensiva richiesta al mese di dicembre 2025.

La questione trae origine dal Decreto Ministeriale n. 137 dell'11 luglio 2025, con cui il Ministero ha disciplinato le immissioni in ruolo per l'anno scolastico 2025/2026. Il cuore del problema risiede nell'Allegato A del decreto, le cosiddette "Istruzioni Operative", che elencano in ordine gerarchico tutte le graduatorie concorsuali da utilizzare per le assunzioni.

Nel citato elenco, il Ministero ha inserito graduatorie di concorsi risalenti al 2016, al 2018, al 2020 (incluso il Concorso Straordinario DD 510/2020), e concorsi più recenti come quelli PNRR del 2023 e del 2024. Ma non risulta menzionato il Concorso Straordinario bis del 2022 (D.D.G. n. 1081/2022).

Non si tratta di una svista, ma - in base all’impostazione del ricorso - di una scelta ministeriale che ha escluso, per l’anno scolastico 2025/2026, quei docenti che hanno affrontato la procedura concorsuale pubblica istituita proprio al fine di stabilizzare il personale precario con almeno tre anni di servizio.

Parliamo di professionisti valutati per ben due volte: prima sul campo, con il requisito dei tre anni di insegnamento, poi attraverso l’indicata prova disciplinare concorsuale.

Il ricorso patrocinato dai legali Esposito e Santonicola prospetta una possibile violazione degli articoli 3 e 97 della Costituzione, deducendo che l’esclusione dei docenti idonei del Concorso Straordinario-bis dalle immissioni in ruolo 2025/2026 contrasti con i principi di uguaglianza, imparzialità e buon andamento dell’amministrazione.

Il Ministero avrebbe trattato in modo diverso situazioni sostanzialmente assimilabili. Da un lato, consentendo lo scorrimento delle graduatorie e l’assunzione degli idonei di altri concorsi; dall'altro, negando questa possibilità ai partecipanti del Concorso Straordinario Bis 2022, che possiedono il requisito aggiuntivo: almeno tre anni di servizio nelle scuole statali.

Eppure il Concorso Straordinario-Bis è stato istituito con una norma di rango primario, il Decreto Legge n. 73/2021, che lo definiva espressamente come procedura "finalizzata al reclutamento a tempo indeterminato". La ratio legis, coerente con la Direttiva 1999/70/CE e con la clausola 5 dell’Accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, è quella di ridurre l’abuso di contratti a termine nel settore pubblico, stabilizzando i docenti con almeno tre anni di servizio. L’esclusione di tali graduatorie dalle immissioni in ruolo 2025/26, oggetto del ricorso, appare dunque in potenziale contrasto con la finalità stabilizzatrice impressa dal legislatore nazionale ed europeo.

Secondo la prospettazione dei ricorrenti, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, attraverso il D.M. n. 137/2025 (atto di rango secondario), avrebbe alterato la finalità stabilita dal legislatore nell’art. 59, comma 9-bis, del D.L. n. 73/2021, che prevedeva una procedura “finalizzata al reclutamento a tempo indeterminato”. In tal modo, il decreto ministeriale avrebbe limitato l’efficacia del Concorso Straordinario-bis ai soli vincitori iniziali, escludendo lo scorrimento degli idonei e trasformando la relativa graduatoria in un elenco “a esaurimento forzato”. Tale condotta è denunciata come eccesso di potere per travisamento dei presupposti normativi e come violazione della gerarchia delle fonti, poiché un atto amministrativo non può restringere gli effetti di una norma primaria di legge.

A questo punto, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nella Camera di Consiglio del 21 ottobre 2025, analizzate le tesi esposte dagli Avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola, ha ritenuto "necessario, al fine del decidere, che l'amministrazione fornisca dei chiarimenti in merito alle circostanze contestate nel ricorso, con particolare riferimento alla posizione dei ricorrenti, partecipanti al concorso straordinario ex DDG n. 1081/2022, rispetto alle procedure di nomina in ruolo di cui agli atti impugnati".

Sul piano tecnico-processuale, tale provvedimento determina un trasferimento dell’onere esplicativo all’Amministrazione, che deve motivare e documentare la propria scelta di escludere gli idonei del Concorso Straordinario-bis dalle immissioni in ruolo 2025/26. Non si tratta ancora di una pronuncia di merito, ma di un passaggio istruttorio che impone al Ministero di giustificare formalmente una decisione ritenuta dai ricorrenti irragionevole e potenzialmente illegittima.

L’ordinanza del TAR Lazio rappresenta un chiaro segnale di rilevanza giuridica della questione: il Collegio, pur non pronunciandosi nel merito, ha ritenuto la materia meritevole di approfondimento istruttorio, richiedendo al Ministero chiarimenti formali sull’esclusione degli idonei del Concorso Straordinario-bis.

Il Ministero disporrà ora di 30 giorni per depositare memorie e documentazione. La nuova Camera di Consiglio è stata fissata per il mese di dicembre 2025, quando il TAR si pronuncerà sulla richiesta di sospensione degli atti impugnati, alla luce delle giustificazioni che l'Amministrazione sarà in grado di fornire.

Per informazioni:
Studio Legale Avv. Aldo Esposito & Avv. Ciro Santonicola
Si inoltri pure messaggio whatsapp, scritto o vocale, al 366 1828489


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