Abbandono scolastico, un'altra realtà dietro il numero del governo
Abbandono scolastico. Il governo trionfalmente dà il suo numero. Openpolis.it e "Domani" però vanno oltre, scoprendo una realtà più variegata.


Abbandono scolastico. Il governo annuncia un'inversione di tendenza
Abbandono scolastico. Il Governo, ovviamente annuncia un dato: gli studenti che lasciano il percorso scolastico per la prima volta scende al 9,8%. Il valore va letto in relazione all'obiettivo contenuto nell'agenda europea 2020 (10%). In tendenza si avvicina al 9% che è il traguardo da raggiungere nel 2030.
Abbiamo usato l'avverbio "ovviamente" per intendere in qualche modo che si ragiona su una media nazionale. Pertanto occorre riflettere sui dati disaggregati che presentano una realtà diversa in tema di abbandono degli studi.
I dati disaggregati propongono un'altra realtà
Il quotidiano "Domani" (19.09.25 Abbandono scolastico, il governo presenta un successo fittizio), sicuramente non governativo, presenta questa dimensione pulviscolare che rimanda a contesti diversificati.
L'articolo rimanda a valori già proposti da openpolis.it: Si legge: "In Sicilia la quota di giovani che ha lasciato gli studi prima del tempo, pur diminuita rispetto agli anni scorsi, supera il 15%. La Sardegna si attesta poco sotto il 15%, così come la provincia autonoma di Bolzano (14,7%). In Campania ammontano a circa il 13% le uscite precoci dal sistema di istruzione e di formazione; mentre appaiono in avvicinamento all’obiettivo 2030 Calabria (10,8%) e Puglia (9,9%)".
Questo per quanto riguarda le Regioni. Se consideriamo le città la conclusione non è diversa: "Rispetto alla media nazionale del 9,8%, l’incidenza massima si raggiunge nelle città e nelle aree urbane più densamente popolate dove sfiora l’11%. Scende all’8,8%, quindi già al di sotto dell’obiettivo europeo per il 2030, nei comuni a densità intermedia. In questi centri minori, mediamente urbanizzati, il fenomeno risulta quindi molto più contenuto. Mentre è più frequente nelle aree rurali (10%): i territori – spesso periferici – meno densamente popolati del paese. Sono comunque le città e le aree urbane più densamente popolate a mostrare una maggiore criticità rispetto ai fenomeni della dispersione scolastica e dell’abbandono precoce. Da qui la necessità di poter monitorare queste tendenze non solo a livello nazionale, ma anche in chiave locale, comune per comune, quartiere per quartiere nelle città maggiori"
Conclusione. L'abbandono scolastico è un tema complesso che richiede una diversa attenzione, puntando sulla disaggregazione dei dati