Ancodis: le figure di sistema e il lavoro (contrattualmente non riconosciuto) nella scuola autonoma
Un questionario che fa chiarezza

Al termine dell'anno scolastico 2024-2025, Ancodis propone l’annuale questionario ai collaboratori dei dirigenti scolastici e alle figure di sistema e ne comunica gli esiti con un dettagliato ed esaustivo report informativo.
Con il questionario strutturato in 6 sezioni sono stati rilevati dati e informazioni che evidenziano la qualità e la quantità di lavoro dialto valore professionale di decine di migliaia di donne e uomini che ogni anno si rendono disponibili ad assumere incarichi aggiuntivi per il funzionamento organizzativo e didattico delle loro scuole.
Emerge chiaramente chi sono i collaboratori dei ds e le figure di sistema, di cosa si sono occupati, quali incarichi hanno espletato e in quali tempi, quali azioni formative hanno conseguito; grazie al questionario sono stati rilevati dati e informazioni che certificano la qualità e la quantità di lavoro di alto valore professionale di decine di migliaia di donne e uomini che ogni anno si rendono disponibili ad assumere incarichi aggiuntivi nelle loro scuole.
Nella prima sezione si cerca di definire l’identità professionale.
Alla domanda – Chi sei? - scaturisce che il 76.5% è una docente
Per quanto riguarda l’ordine di scuola:
il 42.2% lavora nella scuola primaria
il 28.3% nella SSI°
il 26.2% nella SSII°
il 3.3% nella scuola dell’infanzia
con un’anzianità di servizio
di oltre i 25 anni per il 44%
tra i 20 e i 25 anni per il 19.4%
tra i 15 e i 20 anni per il 15.7%
tra i 10 e i 15 anni per il 9.3%
tra i 5 e i 10 anni per l’10.1%
e, infine, meno di 5 anni per il 1.5%.
Alla domanda “da quanti anni lavori nell’attuale scuola”
il 21.6% oltre i 25 anni
il 11.2% tra i 21 e i 25 anni
il 17.5% tra i 16 e i 20 anni
il 10.8% tra i 13 e i 15 anni
il 15.7% tra i 9 e i 12 anni
il 14.6% tra 5 e 8 anni
e, infine, il 8.6% meno di 5 anni
NB: si rileva che il 76.8% è in servizio nella sua scuola da almeno 9 anni; ciò significa che si tratta di docenti che ben conoscono la loro realtà scolastica e spesso ne sono anche la memoria storica.
In merito alla complessità della scuola, si rilevano i seguenti dati:
il 61.9% lavora in un IC
il 14.2% in un IISS
l’12.3% in un Liceo
il 7.8% in una DD
il 1.9% in un CPIA
l’1.1% in una SMS
l’0.8% in un IOc
con un numero dei plessi:
per il 60.4% compreso tra 2 e 5
per il 20.9% compreso tra 6 e 8
per il 7.8% con un solo plesso
per il 3.7% compreso tra 9 e 10
per il 5.6% compreso tra 11 e 15
e soltanto per lo 1.6% un numero di plessi superiore a 15
ed una popolazione scolastica,
il 4.9% dichiara una popolazione minore di 500 alunni
il 16.8% tra i 500 e i 700
il 23.1% compresa tra i 700 e i 900 alunni
il 31% tra i 900 e i 1200 alunni.
il 14.9% tra i 1200 e i 1500 alunni
il 9.3% una popolazione superiore ai 1500 alunni
NB: il numero dei plessi unitamente al numero degli alunni certificano la complessità di gran parte delle istituzioni scolastiche che certamente funzionano grazie al lavoro aggiuntivo delle figure di sistema.
La seconda sezione è relativa “all’incarico di collaborazione e all’area di interesse”.
Alla domanda “In quali - tra le seguenti figure di sistema - hai svolto (in via esclusiva o in prevalenza) la tua attività di collaborazione”
il 50.4% primo collaboratore (ex vicepreside/vicario)
il 25.7% funzione strumentale
il 19.4% responsabile di plesso distaccato
il 18.7% secondo collaboratore
il 11.9% docente tutor ai sensi del DM 63/2023
Il 10.8% coordinatore di dipartimento
il 10.4% animatore digitale
il 9.3% referente ai sensi di una fonte giuridica o nota ministeriale
il 4.9% tutor ai sensi del DM 226/2022
il 2.6 docente orientatore ai sensi del DM 63/2023
Se poi si chiede “da quanti anni sei impegnato nell’attività di collaborazione e/o di figura di sistema”,
il 7.1% soltanto da un anno
il 35.8% tra i 2 e i 5 anni
il 25.7% tra i 6 e i 9 anni
il 15.3% tra i 10 e i 15 anni
l’8.6% tra i 16 e i 20 anni
il 4.9%tra i 21 e i 25 anni
il 2.6% oltre i 25 anni.
NB: si può facilmente comprendere che abbiamo a che fare con risorse professionali che hanno acquisito negli anni (oltre i 5 anni per il 57.1%) una significativa esperienza nel collaborare e coadiuvare nella quotidiana azione organizzativo-didattico-amministrativa il Ds e il Dsga.
Rispetto all’attività di collaborazione,
il 85.4% presta la collaborazione al Ds titolare
il 8.2% con Ds reggente
il 6.3% con il Ds titolare ma reggente in altra sede
Nel caso di servizio in una scuola in reggenza, il 43.6% dichiara di avere il ds presente due giorni a settimana, il 33.3% un giorno a settimana, il resto qualche giorno al mese o alcuni giorni l’anno.
In merito allo svolgimento dell’incarico, il 51.1% ha svolto l’incarico senza esonero, il 33.2% con esonero parziale ed il 15.7% ha lavorato con l’esonero totale dall’insegnamento.
Per quanto riguarda la nomina, il Ds ha fatto riferimento per il 17.9% all’articolo 25 comma 5 del decreto legislativo n. 165/2001; per il 16.8% all’articolo 1 comma 83, della legge n. 107/2015; per il 42.2% ad entrambi e per il 23.1% a nessuno fonte giuridica.
Nella terza sezione “Servizio reso nell'attività di collaborazione” (come da nomina del DS e Contrattazione di istituto) alla domanda “Durante l’anno scolastico di cosa ti sei occupata/o costantemente?” si rilevano le seguenti risposte:
Preparare proposte di circolari, regolamenti, report e documenti85.8%
Fare fronte alle emergenze e ad altri eventi non pianificati, inclusa la DDI80.6%
Pianificare, organizzare e sorvegliare sul corretto utilizzo degli spazi scolastici73.5%
Affrontare con alunni e genitori questioni legate alla disciplina/frequenza65.3%
Sorvegliare l’applicazione dei regolamenti e delle procedure organizzative dell’istituto,
incluse questioni relative a sicurezza, trasparenza e anticorruzione, ecc64.2%
Coordinare le attività extradidattiche relative al PTOF57.8%
Coordinare le attività organizzative connesse ai fondi europei53.4%
Coordinare le attività extradidattiche relative alle referenze di sistema 50.7%
Coordinare le attività relative alla continuità e orientamento 34%
Coordinare le attività extradidattiche relative all’inclusione28%
Per il carico di lavoro necessario a garantire il funzionamento organizzativo e didattico, il 70.7% ha rilevato un incremento del proprio lavoro, il 27.1% una sostanziale stabilità rispetto al precedente a.s. e, infine, il 2.3% una riduzione.
In relazione al servizio aggiuntivo e tenuto conto delle mansioni delegate, il riconoscimento economico annuo (lordo stato)definito in sede di contrattazione di istituto è così dichiarato:
il 12.7% meno di 500 Euro
il 18.7% tra 500 e 1000 Euro
il 30.6% tra 1000 e 2000 Euro
il 20.9% tra 2000 e 3000 Euro,
il 13.1% tra 3000 e 4000 euro,
il 4.1% oltre i 4000 Euro.
Mentre se si chiede “Il compenso assegnato lo ritieni congruo rispetto ai carichi di lavoro e alle deleghe e responsabilità collegate all’incarico” è per nulla o poco congruo per il 92.6% eper il 7.4% abbastanza o molto congruo.
Alla domanda “Quale sarebbe, a tuo giudizio, un compenso congruo con gli attuali carichi di lavoro e deleghe/responsabilità” si rilevano le seguenti risposte:
50% in più per il 42.5%
100% in più per il 23.5%
25% in più per il 26.1%
75% in più per il 4.9%
10% in più per il 3%
Alla proposta di Ancodis che prevede un incremento del 25% dell’importo orario nel prossimo CCNL (attualmente 19,25 €/h) e l'introduzione di un'imposta sostitutiva del 15% sui compensi erogati (come è stato fatto con il “Decreto Liste di attesa” per il personale sanitario!)
il 92.9% si è dichiarato d’accordo
il 7.1% non d'accordo.
Nella quarta sezione relativa alle “motivazioni professionali”, alla domanda “perché hai accettato l’incarico?”
81.7% per contribuire al buon funzionamento dell’organizzazione scolastica
66%per contribuire a sviluppare la comunità scolastica
55.6% per contribuire a migliorare l’offerta formativa della scuola
50.4%per l’interesse specifico sul tipo di incarico
47.8% per l’opportunità di migliorare le mie competenze organizzative e di leadership
41.4%per contribuire a migliorare la qualità delle relazioni
34.3%per fare emergere la mia professionalità oltre l'aspetto didattico
32.8% per la voglia di impegnarmi in qualcosa di nuovo
31.3%per i buoni rapporti con il DS
24.6%perché ho conseguito titoli specifici
17.2% per l’opportunità di preparami meglio per il concorso a DS
16.4%per la possibilità di guadagnare una retribuzione aggiuntiva
13.4%per mancanza di disponibilità di altri docenti
Nella quinta sezione “Valutazione professionale”, il 42.2% dichiara di essere favorevole ad essere valutato in modo autonomo, il 40.7% insieme al proprio Ds e soltanto il 17.1% dichiara la sua contrarietà alla valutazione.
In merito alla “valorizzazione professionale”, alla domanda “Per il servizio nella collaborazione al DS quali riconoscimenti giuridici e contrattuali proponi”, si rilevano le seguenti proposte:
avere riconosciuto il servizio in una carriera diversificata per l’81%
avere riconosciuto il servizio quale prerequisito di accesso al concorso per DS per il 50%
avere riconosciuto il servizio per la graduatoria di istitutoper il 38.8%
avere riconosciuto il servizio nelle procedure di mobilità annuale per il 26.5%
Nella sesta sezione relativa all’Attività formativa, “A quali azioni formative professionali inerenti al tuo incarico hai partecipato in questo A.S.” si rilevano le seguenti azioni formative seguite nel corso dell’anno scolastico:
Formazione volontaria incentivata per le figure di sistema60.8%
Nuove tecnologie nel contesto lavorativo54.9%
Normativa Sicurezza e prevenzione46.6%
La valutazione nel sistema scolastico italiano29.5%
Normativa Privacy28%
Gestione del personale27.2%
Gestione dei conflitti25.4%
Elaborazione del piano di miglioramento della scuola24.6%
Gestione delle risorse economiche, finanziarie, materiali20.5%
Infine, per quanto riguarda la proposta dell’istituzione dell’area delle figure di sistema nell'ambito di una nuova articolazione della professione docente fondata su sette punti:
a) la formazione obbligatoria in servizio;
b) l’assunzione almeno per un triennio di incarichi connessi al funzionamento organizzativo e didattico della scuola;
c) permanenza nella scuola per almeno due trienni;
d) la valutazione triennale a cura del comitato di valutazione di istituto esteso ad un rappresentante del personale non docente, dei genitori e degli alunni (solo se scuola secondaria di 2°)
e) l’anzianità di servizio
f) il riconoscimento giuridico del Collaboratore vicario in tutte le scuole con esonero dall'insegnamento
g) In aggiunta al PTOF elaborato dal Collegio la redazione del Piano Triennale della Gestione e dell’Organizzazione redatto dal DS nel quale prevede la composizione della squadra dell'autonomia
l’81.7% si dichiara favorevole
il 13.1% non favorevole.
Mentre per l’articolazione dell’area delle figure di sistema in cinque unità operative, cui corrispondono differenti percorsi di formazione, certificazioni di conoscenze, abilità e competenze professionali, riconoscimento di specifica responsabilità così declinate:
1) unità operativa del funzionamento organizzativo, gestionale e della sicurezza
2) unità operativa del funzionamento didattico, della formazione e della valutazione
3) unità operativa dell’orientamento
4) unità operativa dell’inclusione
5) unità operativa dell’innovazione tecnologica e digitale
il 90.3% si dichiara favorevole e il 6.3% non favorevole.
Infine, per la positiva valutazione del lavoro in una delle unità operative cui deve conseguire:
a) una certificazione formalmente riconosciuta nel curriculum professionale del docente (carriera)
b) un adeguato punteggio per la graduatoria interna di istituto
c) un avanzamento più rapido della posizione stipendiale (riduzione del 25% del tempo di permanenza nella fascia stipendiale)
d) un prerequisito per l’accesso al concorso per la carriera dirigenziale
il 94.4% si dichiara d’accordo
il 2.6% non d’accordo.
Dal report emerge chiara una considerazione: la complessità della scuola autonoma in realtà non è affidata soltanto all’azione solitaria di "un numero primo"!.
Ciascun Ds – titolare o reggente - si avvale del lavoro della squadra dell’autonomia, della competenza e della professionalità di docenti che ricevono in cambio SOLO un modestissimo riconoscimento economico in sede di contrattazione di istituto. Ed in sua assenza – caso unico nella pubblica amministrazione! - NON esiste una figura giuridicamente e contrattualmente riconosciuta per la sua sostituzione!
Pensate allora cosa potrebbe accadere in ogni scuola se nel prossimo mese di settembre – considerato il trattamento contrattuale (inesistente!) e quello economico (al limite dell’umiliazione!) - ogni componente della squadra dell’autonomia decidesse di desistere dal suo incarico per cercare altre strade.
Sarebbe quasi impossibile fare scuola, organizzare un anno scolastico, progettare l’offerta formativa, seguire tutti i processi necessari all’inclusione, programmare le attività extradidattiche per la continuità, programmare tutte le fasi relative ai percorsi di orientamento, gestire la digitalizzazione delle procedure, pianificare ogni azione ritenuta necessaria per la tutela e la sicurezza in territorio scolastico, garantire un efficiente servizio per la comunità e il territorio!
Allora confidiamo che tutte le forme di lavoro e tutti i lavoratori e le lavoratrici della scuola abbiano riconosciute il lavoro per la quantità e la qualità, sia dal punto di vista economico (come recita l’articolo 36 della Costituzione) sia dal punto di vista contrattuale (che invece alcuni autorevoli attori non protagonistidella scuola italiana vorrebbero nascondere).
ANCODIS
L’ANCoDiS sostiene il riconoscimento giuridico e contrattuale dei Collaboratori dei DS e figure di sistema che lavorano nelle autonome Istituzioni scolastiche: i collaboratori del ds individuati ai sensi del comma 5 art. 25 del D. Lgs 165/2001, i responsabili di plesso che consentono alle sedi distaccate di funzionare, le funzioni strumentali individuate ai sensi dell’art.33 del CCNL scuola 2006/2009, i coordinatori didattici, i coordinatori di dipartimento, gli animatori digitali, i docenti tutor per i neoimmessi, i tutor per l’orientamento ai sensi del Decreto MIM 63 del 5/4/2023, i docenti orientatori ai sensi del Decreto MIM 63 del 5/4/2023, i referenti di sistema (Inclusione, PON, ERASMUS, PCTO, Privacy, Intercultura, Bullismo e cyberbullismo, INVALSI, Istruzione parentale, Istruzione ospedaliera, Istruzione carceraria, mobility manager).