Camminare insieme per includere: oggi a Cagliari l’incontro su Cammino per la Vita

Cammino per la Vita non è semplicemente un libro. È un racconto che respira, fatto di passi, di silenzi condivisi, di sguardi che imparano a riconoscersi

A cura di Diego Palma Diego Palma
06 dicembre 2025 17:50
Camminare insieme per includere: oggi a Cagliari l’incontro su Cammino per la Vita -
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Cammino per la Vita non è semplicemente un libro. È un racconto che respira, fatto di passi, di silenzi condivisi, di sguardi che imparano a riconoscersi. È la storia di un’esperienza educativa e profondamente umana che nasce in Sardegna e arriva fino agli 88 templi di Shikoku, in Giappone, attraversando distanze geografiche ma soprattutto confini interiori, paure antiche e stereotipi difficili da scalfire.

Questa storia prende forma lontano dall’Asia, in Sardegna, dentro un progetto che porta un nome essenziale e coraggioso: In cammino con l’Autismo. Un’idea semplice quanto potente: camminare insieme per crescere insieme. Portare persone autistiche e le loro famiglie fuori dai contesti protetti, dentro il mondo reale, perché l’autonomia non si insegna spiegandola, ma vivendola passo dopo passo.

Nel cammino si impara ad aspettare, a rallentare, a condividere la fatica e la gioia dell’arrivo. Si scopre che i limiti non sono barriere invalicabili, ma soglie da attraversare insieme. Con il tempo, ciò che nasce come proposta diventa una pratica quotidiana, un modo diverso di stare insieme, una comunità che si riconosce e si sostiene.

È da qui che, nel 2023, nasce il sogno più grande: andare lontano, fino al Giappone, per percorrere la via degli 88 templi di Shikoku, l’antico pellegrinaggio creato dal monaco Kobo Daishi. Diciotto persone partono insieme. Quattro di loro sono persone autistiche – Danilo, Lorenzo, Simone e Federico – accompagnate da genitori, fratelli e sorelle, volontari, una guida, un’educatrice. Nessun turista, nessuna corsa. Solo il desiderio di procedere insieme, rispettando i tempi, ascoltando i silenzi, imparando ogni giorno qualcosa di nuovo l’uno dall’altro.

Il Giappone accoglie il gruppo con una gentilezza fatta di gesti discreti e attenzione profonda. Qui diventa chiaro quanto l’inclusione sia possibile quando una società riconosce il valore dei bisogni, dei tempi, delle fragilità di ciascuno. In questo incontro, il cammino diventa anche uno specchio: mostra ciò che potremmo essere se scegliessimo davvero di prenderci cura gli uni degli altri.

Da questa esperienza nasce Cammino per la Vita. A raccontarla sono Karola Cappai, studentessa universitaria e sorella di uno dei protagonisti, e Maria Bernardetta Cabras, pedagogista e autrice. Due voci diverse, unite dalla stessa emozione. Karola porta lo sguardo dei Sibling, fatto di amore discreto, di responsabilità silenziose, di cambiamenti che avvengono senza rumore. Maria intreccia al viaggio una riflessione più ampia sull’educazione, sulla non violenza e sulla forza trasformativa del camminare insieme. Anche la copertina, firmata da Simone Cassese, racconta questo percorso. I proventi del libro sostengono Diversamente ODV, perché altri passi possano ancora essere compiuti.

Oggi, sabato 6 dicembre, questo racconto prende voce a Cagliari, presso la Casa di Accoglienza Lions in via Jenner 6. È un momento di incontro e condivisione, con la presenza delle autrici, gli interventi di Roberta Fadda, curatrice della prefazione, e Marco Pontis, curatore della postfazione, e la proiezione in anteprima di un estratto del docufilm “In cammino con l’autismo – Giappone 2025”.

Questo libro non chiude una storia. La apre. Perché racconta un cammino che non è mai stato solo un viaggio, ma una scelta di comunità. Dimostra che quando si cammina davvero insieme, diventano possibili anche le strade che sembravano irraggiungibili.

Cammino per la Vita ci ricorda che l’inclusione, quando è autentica, può portare lontano. E che ogni passo condiviso lascia una traccia, anche quando non ce ne accorgiamo subito.

Come direttore, sono presente oggi a questo appuntamento con profonda partecipazione, sia per il protocollo di intesa e la collaborazione viva tra le nostre associazioni, sia per l’impegno comune nel campo dell’editoria, ma soprattutto perché tra le autrici c’è Karola Cappai, giovane autrice che con la sua voce racconta non solo una storia, ma un modo possibile – e necessario – di stare insieme nel mondo, una presenza che per la nostra testata è una risorsa preziosa non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano, capace di arricchire ogni racconto con sensibilità, profondità e verità.»

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