BILANCIO. Manzi, Emendamento FdI penalizza vincitori ed idonei concorso ordinario dirigenti scolastici e altera l'equilibrio tra concorsi'
Con l’approvazione dell'emendamento sul concorso per dirigenti scolastici, la destra, e in particolare Fratelli d’Italia, si sta preparando a cancellare un principio basilare di equità, legalità e meritocrazia
"Con l’approvazione dell'emendamento sul concorso per dirigenti scolastici, la destra, e in particolare Fratelli d’Italia, si sta preparando a cancellare un principio basilare di equità, legalità e meritocrazia. Si tratta di un atto di ingiustizia verso i vincitori e gli idonei del concorso ordinario. Un pasticcio che rischia di compromettere l’equilibrio tra le graduatorie e creare un grave danno a vincitori ed idonei ancora in attesa di assunzione rivedendo il meccanismo di restituzione dei posti previsto per il concorso ordinario 2023". Lo dichiara Irene Manzi, denunciando l'approvazione dell'emendamento Bucalo.
"Nel nostro Paese, dove la Costituzione sancisce l'accesso ai pubblici impieghi attraverso concorso, modificare le regole a giochi già fatti, stravolgendo il meccanismo di restituzione dei posti, significa minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e danneggiare le pari opportunità tra territori, creando squilibri regionali e disparità di trattamento tra candidati. Se la legge prevede un ordine di assunzione preciso, con i vincitori del concorso ordinario che devono vedersi restituire i posti sottratti con l’approvazione del dl 71/2024, non e’ giustificabile che questo equilibrio venga distrutto da un intervento retroattivo. La proposta della maggioranza, aggiunge, andrebbe a ledere i diritti dei vincitori e degli idonei del concorso ordinario, ma anche a compromettere la trasparenza e l’affidabilità dell'intero sistema di reclutamento".
"La proposta di Fratelli d’Italia, in sostanza, non solo danneggia i vincitori del concorso ordinario, ma aggrava la già difficile situazione delle graduatorie. Si parla di un sistema di reclutamento che deve garantire la parità di trattamento tra tutti i candidati, ma con la cancellazione della restituzione dei posti, si rischia di creare un sistema ingiusto, che favorisce alcuni e penalizza altri, senza alcuna logica né giustizia. E non c’è giustizia se i principi di meritocrazia, legalità e parità di trattamento vengono calpestati. Siamo al fianco di chi, in queste ore, chiede chiarezza e una correzione di rotta".