Concorso docenti: errori nei test e dubbi sulla correzione. La CGIL chiede chiarezza
Anche il nuovo concorso per docenti non sfugge alla consueta polemica sugli errori nei test. A spiegare e’ Cristina Benenati della Stampa: ad ogni edizione, si ripropone lo stesso copione con quesiti...
Anche il nuovo concorso per docenti non sfugge alla consueta polemica sugli errori nei test. A spiegare e’ Cristina Benenati della Stampa: ad ogni edizione, si ripropone lo stesso copione con quesiti errati, correzioni poco trasparenti e un’ondata di ricorsi che rischiano di paralizzare l’intero processo di selezione. La situazione si complica ulteriormente con la sovrapposizione di vecchi e nuovi ricorsi, creando una spirale che si autoalimenta e lascia molti candidati in un limbo giuridico.
Errori nei test e segnalazioni sindacali
I test scritti per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria, svolti lo scorso 25 e 27 febbraio, hanno già evidenziato errori significativi. La FLC CGIL è intervenuta per segnalare le incongruenze e chiedere maggiore trasparenza nei criteri di correzione. Rispetto agli errori del concorso 2020, in parte corretti solo in sede giudiziaria, questa volta almeno alcuni quesiti errati sono stati riconosciuti e il punteggio è stato ricalcolato.
Uno degli errori più evidenti riguarda la citazione di Oliver Reboul, erroneamente indicato come “Michel”. Inoltre, una domanda su Edgar Morin presentava due possibili risposte corrette, generando confusione tra i candidati. Il 27 febbraio, un ulteriore errore è emerso nella sessione pomeridiana: nel quesito sulla teoria della diffusione dell’identità, veniva indicato Milton Erickson invece del corretto Erik Erikson. In ambito informatico, invece, Adobe Premiere è diventato erroneamente “Adobe Premium”, generando ulteriore incertezza.
Il ricalcolo dei punteggi e le criticità
Per ovviare a questi errori, il Ministero sta procedendo con l’assegnazione di due punti a tutti i candidati, indipendentemente dalla risposta fornita. Tuttavia, questo metodo di correzione solleva interrogativi, specialmente per quanto riguarda l’ammissione alle prove orali. Infatti, il numero di candidati ammessi è limitato a tre volte i posti disponibili, e qualsiasi variazione del punteggio può alterare la graduatoria in modo significativo.
Le richieste della CGIL
La CGIL ha espresso perplessità sulla trasparenza dei criteri adottati per il ricalcolo del punteggio e ha chiesto al Ministero di esplicitare chiaramente le modalità di correzione. L’obiettivo è garantire equità tra i candidati e ridurre al minimo il rischio di nuovi ricorsi, che potrebbero compromettere ulteriormente la regolarità del concorso.
Ancora una volta, il reclutamento dei docenti si scontra con problematiche che mettono in discussione l’affidabilità del sistema selettivo. In un contesto in cui i docenti italiani percepiscono stipendi tra i più bassi in Europa e devono affrontare costosi percorsi abilitanti, la presenza di errori nei test risulta ancora meno tollerabile. La speranza è che il Ministero fornisca risposte chiare e adotti criteri di correzione più equi, evitando di alimentare ulteriori controversie legali.