Cyberbullismo, like tossici e fomo: come difendere il benessere digitale dei nostri ragazzi

Il lato oscuro della rete: rischi e vulnerabilità di bambini e adolescenti

26 settembre 2025 18:33
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Se il mondo digitale offre infinite opportunità, è anche un campo minato di rischi specifici per i più giovani, le cui conseguenze possono essere devastanti per la salute mentale.

L'incubo del cyberbullismo e l'anonimato velenoso

Il cyberbullismo è un'aggressione che non conosce limiti di tempo o spazio, agendo 24 ore su 24. L'anonimato (reale o percepito) rende i bulli più aggressivi e disinibiti. Ma la vera insidia è la viralità: foto, video o messaggi offensivi possono raggiungere un pubblico enorme e rimanere online per sempre.

Questo amplifica l'umiliazione, mina l'autostima e può portare a gravi conseguenze psicologiche, da ansia e depressione all'isolamento sociale. È fondamentale che adulti e caregiver imparino a riconoscere i segnali di allarme, promuovendo l'educazione all'empatia e al rispetto online.

L'identità in bilico: like, confronto e ansia da prestazione

L'adolescenza è il momento in cui si costruisce l'identità, oggi inscindibile da quella digitale. I social media diventano un palcoscenico dove l'identità è modellata sulle reazioni esterne: i "like" e i commenti.

Questo meccanismo ha due effetti tossici:

  1. Confronto sociale (tossico): vedere solo le "vite idealizzate" degli altri (i momenti migliori, i corpi perfetti) esaspera il confronto, generando inadeguatezza e insoddisfazione nella propria realtà imperfetta.

  2. Fomo (fear of missing out): la "paura di perdersi qualcosa" spinge a rimanere costantemente connessi, alimentando ansia e stress. Il bisogno di essere sempre aggiornati fa trascurare attività offline essenziali.

La dipendenza dall'approvazione esterna e l'esposizione a modelli irrealizzabili (bellezza, ricchezza, successo) sono fattori di rischio per la salute mentale, spesso correlati a un uso intensivo e passivo dei social.

Il piano d'azione: dialogo, coerenza e netiquette

La soluzione non è vietare, ma educare all'uso consapevole e responsabile.

Per un uso sano della rete servono:

  • Dialogo aperto e regole condivise: invece di divieti autoritari, i genitori devono sedersi con i figli e concordare insieme i tempi di utilizzo e i contenuti appropriati per la loro età. Questo li rende partecipi e responsabili.

  • Coerenza genitoriale (modellamento): l'esempio vale più di mille parole. I genitori devono essere coerenti tra ciò che dicono e ciò che fanno, dimostrando un uso equilibrato della tecnologia (bandura, 1997).

  • Netiquette e privacy esemplare: insegnare il "galateo della rete" e, soprattutto, dare l'esempio nella protezione della privacy (evitando la sovraesposizione dei figli online).

Iniziative come i corsi di alfabetizzazione digitale e i laboratori scolastici di media education sono fondamentali, ma il cuore dell'intervento rimane la famiglia. Genitori, nonni e insegnanti, lavorando insieme, hanno il dovere di formare i ragazzi affinché sviluppino il pensiero critico necessario per navigare il complesso mondo digitale e preservare il loro benessere emotivo.

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