Riforma 4+2 dei Professionali: tra sperimentazione e obbligatorietà
Cosa rischiano le scuole e gli ITP


In tempi non sospetti, durante i collegi docenti, mi capitava di dire che prima o poi sarebbe arrivata una riforma calata dall’alto, un modello “4+2” destinato a comprimere il quinquennio in quattro anni e proiettare i ragazzi negli ITS Academy. Allora qualcuno mi guardava come un visionario. Oggi, che la riforma è nelle carte e nelle parole del Ministro, ripeto: lo avevo ipotizzato. E adesso, colleghi, cosa ne pensate?
Che cos’è la riforma 4+2
La filiera formativa tecnologico-professionale, introdotta dalla Legge 8 agosto 2024, n. 121, istituisce un percorso di quattro anni di scuola tecnica o professionale seguiti da due anni negli ITS Academy.
Il D.M. 256 del 16 dicembre 2024 ne disciplina la sperimentazione dal 2025/2026, prevedendo la collaborazione tra scuole, ITS, Regioni e imprese. L’obiettivo dichiarato è rafforzare l’occupabilità dei diplomati e collegare l’istruzione con il tessuto produttivo locale.
In termini pratici, si tratta di un riassetto radicale dei professionali: il quinto anno, tradizionale momento di maturazione e consolidamento professionale, verrebbe eliminato, mentre la formazione post-diploma verrebbe assorbita dal biennio degli ITS.
L’obbligatorietà: tra dichiarazioni e atti ufficiali
Sul piano normativo, la riforma non è ancora obbligatoria.
La Legge 121/2024 e il D.M. 256/2024 parlano esplicitamente di sperimentazione e di adesione volontaria, previa delibera del Collegio dei docenti e del Consiglio d’Istituto. Le scuole possono candidarsi su base progettuale, con un piano formativo condiviso con gli ITS e le imprese.
Tuttavia, il Ministro Giuseppe Valditara ha espresso pubblicamente l’intenzione di estendere la filiera a tutte le scuole, con toni che lasciano intendere un futuro obbligo.
In un’intervista a OrizzonteScuola, il Ministro ha dichiarato che “sarà obbligatorio, ogni scuola dovrà proporre almeno un corso organizzato in collaborazione con ITS e imprese”. In un’altra occasione, sempre riportata da OrizzonteScuola, ha affermato che “la filiera 4+2 è stata resa obbligatoria due settimane fa con decreto-legge”, sebbene tale decreto non risulti pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Ad oggi, quindi, non esiste alcun atto ministeriale o legge che imponga alle scuole l’obbligo di adottare il modello 4+2. Le parole del Ministro rappresentano un orientamento politico e programmatico, non ancora tradotto in norma vincolante.
Secondo alcune fonti ministeriali e articoli di Tecnica della Scuola, Studenti.it e OrizzonteScuola, dal 2026/27 la filiera dovrebbe diventare ordinamentale, cioè parte stabile dell’offerta formativa nazionale. Ma anche in questo caso, “ordinamentale” non significa “obbligatoria per tutti”: significherà che tutte le scuole potranno attivarla, non che tutte saranno tenute a farlo.
Cosa succede con un anno in meno
Un percorso quinquennale tecnico o professionale prevede oggi circa 1056 ore annue (32 ore settimanali per 33 settimane), per un totale di 5280 ore.
Con la riduzione a quattro anni, si perdono circa 1056 ore complessive, equivalenti a un intero anno di scuola.
Il Ministero parla di “invarianza di organico” e di recupero attraverso didattica laboratoriale, PCTO potenziati e moduli interdisciplinari, ma la matematica resta: un anno in meno implica meno ore di insegnamento. La vera compensazione sarà possibile solo con una rimodulazione profonda dei curricoli e con un serio investimento nei laboratori.
Se la sperimentazione resta circoscritta, l’impatto sugli organici sarà neutro. Ma se la riforma diventasse ordinaria senza aumentare le ore annue o le sezioni, il rischio di riduzione dei posti diventerà inevitabile.
Il nodo cruciale: gli ITP
Gli Insegnanti Tecnico-Pratici (ITP) sono tra i più esposti agli effetti della riforma.
Nel quinquennio attuale, molte delle loro ore si collocano nel quarto e quinto anno, dove si concentrano compresenze e attività di laboratorio avanzate.
Con l’abolizione del quinto anno, parte di queste ore verrebbe anticipata o spostata nei percorsi ITS, sottraendole all’organico della scuola.
Il Ministero garantisce che nella fase sperimentale non si perderanno posti, ma a regime, con un ciclo scolastico più corto e un minor numero di sezioni, gli ITP rischiano di diventare “perdenti posto”, soprattutto negli indirizzi a bassa iscrizione.
Il pericolo è che la filiera 4+2 riduca la presenza della scuola nei territori, sostituendola con corsi terziari regionali o fondazioni ITS.
Il ruolo del Collegio Docenti: democrazia o ratifica?
Formalmente, l’adesione al 4+2 richiede la delibera del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’Istituto, ma la rapidità dei tempi e la pressione ministeriale rischiano di ridurre questi passaggi a una mera formalità.
Il Collegio resta però l’unico spazio di democrazia interna, dove si possono discutere gli impatti didattici, le rimodulazioni orarie, la tutela dei laboratori e delle compresenze.
Ignorare questo ruolo significherebbe svuotare il senso della collegialità e trasformare le scuole in esecutrici di decisioni prese altrove.
La riforma 4+2 è una partita aperta.
Può rappresentare una svolta positiva per il legame tra istruzione e impresa, ma anche un ridimensionamento dell’identità dei professionali e una riduzione dei posti di lavoro per i docenti tecnico-pratici.
Oggi non è ancora obbligatoria, ma il Ministro Valditara ha manifestato l’intenzione di renderla tale.
Sta alle scuole, ai collegi e alle comunità professionali vigilare, per evitare che l’innovazione diventi un semplice taglio mascherato.
Come dissi allora, quando tutto sembrava un’ipotesi lontana: lo avevo previsto.
Ora che la prospettiva si concretizza, torno a chiedere: colleghi, cosa ne pensate?
Fonti normative e ufficiali
Legge 8 agosto 2024, n. 121, “Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale”, G.U. n.196 del 22 agosto 2024.
D.M. 256 del 16 dicembre 2024, Attivazione dei percorsi sperimentali 4+2 a.s. 2025/26.
D.Lgs. 61/2017 e D.I. 92/2018, Norme sull’istruzione professionale e profili ITP.
Nota MIM 2025, richiesta di delibera del Collegio Docenti e del Consiglio d’Istituto per la candidatura.
Dichiarazioni del Ministro Valditara su OrizzonteScuola (settembre–ottobre 2025).
Analisi e approfondimenti su Tecnica della Scuola, Studenti.it e Portale MIM – Filiera tecnologico-professionale 4+2.