Definite le dotazioni organiche dei dirigenti scolastici e dei DSGA per l’anno scolastico 2026/2027
Definite 7.389 sedi per DS e DSGA nel 2026/27. Campania e Puglia protestano: “No al taglio delle scuole, difendiamo i territori!”


Con il Decreto Interministeriale MIM/MEF n. 124 del 30 giugno 2025, sono state ufficialmente determinate le dotazioni organiche dei dirigenti scolastici e le posizioni di lavoro dei direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA) per l’anno scolastico 2026/2027. Il provvedimento, firmato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, stabilisce in 7.389 unità il contingente massimo complessivo a livello nazionale, in continuità con quanto previsto per l’anno precedente.
I criteri applicati
La definizione del contingente risponde alle finalità della riforma prevista dal PNRR – Missione 4, Componente 1, Riforma 1.3 – ed è basata sul parametro di 938 alunni per autonomia scolastica, previsto dal DI n. 127 del 2023. Viene inoltre applicato un fattore correttivo dell’1,60% per compensare gli effetti del dimensionamento, assicurando un’attuazione graduale della nuova disciplina.
I dati ISTAT relativi alle previsioni demografiche (anni 2023–2080) hanno consentito un aggiornamento più aderente alla reale distribuzione della popolazione scolastica, con un calo della denatalità meno marcato rispetto alle stime iniziali.
La distribuzione regionale: focus su Campania e Puglia
Tra le Regioni con il maggior numero di autonomie scolastiche autorizzate per il 2026/27 figurano:
- Lombardia: 1.108 sedi
- Campania: 830 sedi
- Sicilia: 705 sedi
- Lazio: 679 sedi
- Puglia: 565 sedi
Campania e Puglia, pur risultando tra le Regioni con la più ampia dotazione organica, hanno contestato sin dal principio il piano di dimensionamento imposto a livello centrale.
Il rifiuto delle Regioni Campania e Puglia
Le due Regioni, attraverso deliberazioni delle rispettive Giunte, hanno rifiutato formalmente di attuare la riduzione delle autonomie scolastiche per l’anno scolastico 2025/2026. I motivi principali:
- Tutela del diritto all’istruzione, soprattutto nelle aree interne e periferiche, dove la perdita dell’autonomia scolastica avrebbe significato meno servizi e più dispersione.
- Contrasto al criterio meramente numerico applicato senza considerare le specificità territoriali, sociali e linguistiche.
- Difesa delle prerogative regionali in materia di programmazione della rete scolastica, come previsto dall’art. 117 della Costituzione.
Nonostante l’opposizione, il decreto è stato adottato ugualmente, malgrado il mancato accordo in Conferenza Unificata del 29 maggio 2025. Il Governo ha esercitato la facoltà di procedere comunque per garantire l’attuazione del PNRR.
Deroghe e clausole di salvaguardia
Il decreto prevede una clausola di salvaguardia per la Regione Friuli Venezia Giulia, che potrà attivare fino a 14 autonomie scolastiche con lingua di insegnamento slovena, in deroga ai contingenti generali ma senza incremento delle facoltà assunzionali.
Inoltre, per le Regioni che non hanno ottemperato al dimensionamento, come Campania e Puglia, è prevista la possibilità di mantenere alcune sedi solo in reggenza, ovvero senza titolarità di dirigente e DSGA.