Docenti e Ata colpiti da burnout, dopo l’Immacolata il Senato deciderà sugli emendamenti Anief al decreto Sicurezza
Il sindacato chiede un Osservatorio permanente per accertare l’elevato stress da lavoro tra gli over 60
Subito dopo la festività dell’Immacolata Concezione, i parlamentari saranno impegnati a decidere su una serie di proposte presentate per migliorare la vita dei cittadini in vista del nuovo anno: una di queste decisioni riguarda certamente i lavoratori della scuola, sempre più spesso vittime del burnout senza che l’amministrazione e il legislatore facciano nulla per prevenire il fenomeno crescente. Nell’ambito del decreto-legge 159/25 già approvato a fine ottobre dal Governo per introdurre misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile, il sindacato Anief ha chiesto di introdurre una Commissione di inchiesta ministeriale e un Osservatorio permanente sul burnout: la richiesta, che nelle passate settimane aveva già ricevuto l’avallo della VII Commissione del Senato, risulta tra gli emendamenti accantonati 7.15-7.16 su cui, a partire dal 9 dicembre, dovrà stavolta esprimersi la X Commissione di Palazzo Madama.
“Individuare una volta per tutte la presenza massiva del burnout tra il personale scolastico, derivante dallo stress da lavoro, soprattutto tra i lavoratori docenti e Ata con oltre 60 anni di età, sarebbe un punto di partenza fondamentale per arrivare ad appurare una volta per tutte la gravità del problema e prevenirne gli effetti psico-fisici che vanno dai disturbi alla patologia vera e propria”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Il giovane sidnacato ricorda che l’Italia figura tra i Paesi OCSE destinate nei prossimi anni a diventare la nazione dove l’età di pensionamento raggiungerà o supererà tra non molto “i 70 anni insieme a Danimarca, Estonia, Paesi Bassi e Svezia”: la tendenza è contenuta nel rapporto OCSE “Pensions at a Glance 2025”, che ha di recente collocato la nostra Penisola “tra i Paesi con il maggiore invecchiamento demografico previsto nei prossimi 25 anni, con un forte aumento del rapporto tra popolazione anziana e popolazione in età lavorativa”.
“La verità – dice ancora Pacifico - è che occorre introdurre nuove politiche giovanili di incentivazione al lavoro e di lotta alla precarietà, non norme che allontano il pensionamento fino ad oltre i 70 anni. Il legislatore, invece, ha costretto gli insegnanti a entrare di ruolo anche a 50 anni, dopo anni di povertà salariale e con stipendi iniziali bloccati vicini alla soglia di povertà spesi spesso in trasferte chilometriche per raggiungere la sede o le sedi di servizio. Vogliamo arrivare a vedere docenti e Ata morire in servizio, senza mai arrivare alla pensione? Eppure, in Italia le forze di polizia e quelle armate continuano ad andare in pensione in media a 60 anni. Lo studio permanente sul burnout tra i dipendenti della scuola, se approvato, costituirebbe il primo importante passo per riconoscere lo stress da lavoro correlato e prevedere, di conseguenza, un accesso differenziato al pensionamento, anche con specifiche indennità”, conclude il leader dell’Anief.