Docenti precari storici, un danno che vale il risarcimento fino a 24 mensilità: lo dice la Cassazione, ma è necessario fare ricorso
I precari della scuola di lunga data hanno buoni motivi per essere risarciti: chi presenta ricorso al giudice del lavoro sta raccogliendo indennizzi che vanno tra i 40mila e i 60mila euro
I precari della scuola di lunga data hanno buoni motivi per essere risarciti: chi presenta ricorso al giudice del lavoro sta raccogliendo indennizzi che vanno tra i 40mila e i 60mila euro. I tribunali stanno applicando la recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 30779 del 23 novembre scorso, in risposta a una decisione della Corte d’Appello di Perugia, nella quale è stato respinto il ricorso del Ministero dell’Istruzione, confermando dunque il diritto al risarcimento per i docenti di religione cattolica che hanno subito la reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi. “Si tratta di impugnazioni che stanno cominciando a dare belle soddisfazioni ai lavoratori ricorrenti e a noi che li supportiamo attraverso i nostri legali – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - : è l’ennesima battaglia di giustizia che ci vede vincenti. È bene, a questo punto, che a presentare ricorso con Anief siano in tanti, a iniziare dai docenti curricolari e di sostegno”.
L’avvocato Walter Miceli, collaboratore del sindacato ANIEF, ha analizzato la decisione durante la trasmissione “Diritto in cattedra” di Orizzonte Scuola spiegando che la Corte ha stabilito un principio chiaro: i concorsi riservati non costituiscono una misura idonea a sanare l’illegittimità dell’abuso contrattuale. La pronuncia risolve un contrasto interpretativo che riguarda non solo i docenti di religione cattolica, ma l’intera platea dei precari della scuola italiana, stimati in oltre 200.000 unità secondo le ultime rilevazioni statistiche.
L’articolo 12 del decreto legge 131 del 2024 ha modificato la disciplina del risarcimento del danno portando il tetto massimo da 12 a 24 mensilità dell’ultima retribuzione utile per il calcolo del trattamento di fine rapporto. L’intervento normativo si inserisce nel più ampio quadro del decreto “Salva infrazioni” che ha anche abrogato la disposizione che prevedeva la riduzione alla metà dell’indennità in presenza di graduatorie speciali. L’avvocato Miceli ha precisato che il risarcimento viene calcolato sulla retribuzione lorda e non risulta soggetto a tassazione, raggiungendo importi che possono superare i 60.000 euro per i docenti con progressione stipendiale e attestarsi intorno ai 40.000 euro per gli altri insegnanti. La Cassazione ha confermato che la stabilizzazione automatica mediante scorrimento di graduatorie costituisce l’unico strumento capace di sanare effettivamente l’abuso contrattuale.
La Commissione europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia europea il 3 ottobre 2024 per violazione della clausola 5 dell’accordo quadro sui lavoratori a tempo determinato. L’Anief ha presentato un reclamo collettivo al Comitato Europeo dei Diritti Sociali sulla condizione dei precari impiegati su cattedre di sostegno, che rappresentano 122.000 unità su un totale di oltre 200.000 supplenti. La decisione del Comitato, attesa per il 22 dicembre, dovrà stabilire se risulta compatibile con la Carta Sociale Europea mantenere questa massa di insegnanti in condizioni di precarietà attraverso il sottodimensionamento dell’organico di diritto. L’avvocato Miceli, infine, ha sottolineato che il fenomeno dell’abusiva reiterazione riguarda soprattutto i docenti di sostegno privi di specializzazione che prestano servizio su cattedre strutturali collocate in organico di fatto e che non possono accedere alle procedure concorsuali per mancanza del titolo.
Chi è interessato al ricorso con Anief per il risarcimento danni (fino a 24 mensilità) a seguito di abuso dei contratti a termine può cliccare qui.