Dopo il Governo anche la Corte dei Conti dice sì al rinnovo del Ccnl 2022-24, domani i sindacati convocati all’Aran

Anief ricorda l’impegno a chiudere due contratti in un anno a determinate condizioni

A cura di Redazione Redazione
22 dicembre 2025 17:46
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Dopo il sì dei giorni scorsi del Ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, a nome del Governo, sull’ipotesi del Contratto collettivo nazionale 2022-24 di Scuola, Università e Ricerca oggi è arrivato anche il via libera della Corte dei Conti: per la sottoscrizione definitiva dell’accordo, sottoscritto il 5 novembre scorso presso l’Aran dai sindacati Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief, sono state quindi di nuovo convocate per domani mattina, 23 dicembre, tutte le organizzazioni sindacali rappresentative in vista della firma definitiva. Il testo - che riguarda oltre 1 milione e 286 mila dipendenti tra personale della scuola, dell’università, degli enti di ricerca e delle istituzioni Afam – prevede aumenti retributivi medi mensili di 150 euro lordi per i docenti e di 110 euro per il personale ATA, calcolati su 13 mensilità: gli aumenti variano in base all’anzianità di servizio e al profilo professionale, con punte che raggiungono 185 euro per gli insegnanti e 217 euro per i Dsga con maggiore esperienza.

Marcello Pacifico presidente nazionale Anief, ricorda che “all’Aran ci siamo impegnati tutti a chiudere entro la fine del 2026 la parte economica per dare almeno ulteriori 140 euro in media mensili di aumento al netto della indennità di vacanza contrattuale, a partire da inizio 2027, insieme anche all’estensione di certi diritti, come riconoscimento del diritto al buono pasto. Per raggiungere l’obiettivo vi sono però anche da rispettare determinate condizioni: pretendiamo, già dalla prossima legge di bilancio, risorse aggiuntive dedicate al solo personale scolastico per recuperare il gap rispetto a quello delle funzioni centrali, i quali che guadagnano oggi 10 mila euro annue in più rispetto a quando 25 anni fa guadagnavano in media addirittura 1.000 euro in meno”.

“Inoltre – prosegue il leader del sindacato Anief -, con il prossimo Ccnl, vorremmo arrivare al riconoscimento del burnout, del riscatto agevolato della laurea, della parità di trattamento del personale precario rispetto a quello di ruolo, del ripristino del primo gradino stipendiale, delle immissioni in ruolo e dei trasferimenti su tutti i posti vacanti, della mobilità intercompartimentale e, non certo per ultimo, del doppio canale di reclutamento che permetterebbe la stabilizzazione di tantissimi precari”, conclude Pacifico.

I NUMERI DELLE DUE TRATTATIVE

Per il Ccnl 2022-24, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stanziato 240 milioni di euro aggiuntivi per finanziare un bonus “una tantum” destinato a docenti e ATA: secondo i dati diffusi dall’Aran, gli arretrati spettanti al personale ammontano a 1.948 euro medi lordi per i docenti e 1.427 euro medi lordi per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, ai quali si aggiungono circa 585 euro per i docenti e 455 euro per gli ATA derivanti dall’anticipo di parte delle risorse del triennio successivo.

Il rinnovo contrattuale per il periodo 2025-2027 porterà ulteriori incrementi retributivi per il personale scolastico. Se le parti riuscissero a firmare anche quell’accordo entro un anno, a partire dal 1° gennaio 2026 sono previsti incrementi medi mensili stimati di circa 245 euro per i docenti e 179 euro per il personale ATA, che saliranno a 293 euro e 214 euro dal 1° gennaio 2027. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha dichiarato che “è un risultato storico: per la prima volta nella scuola italiana garantiamo continuità contrattuale e ci sono tutte le premesse per chiudere il più presto possibile anche quello del triennio 2025-2027”. L’accordo prevede anche il rafforzamento delle materie oggetto di relazioni sindacali e l’incremento delle risorse destinate al Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, pari a 93,7 milioni di euro per il personale docente e 19,1 milioni di euro per il personale ATA. Gli incrementi complessivi lordi mensili a regime, sommando i due trienni contrattuali, porterebbero fino a 416 euro agli insegnanti e 303 euro al personale Ata.

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