Edilizia scolastica, Fracassi (FLC CGIL): problema serio, mai affrontato con l’attenzione e gli investimenti necessari
In apertura di anno scolastico, ancora una volta, si diffondono rapporti non sempre coerenti tra loro, relativi alle condizioni dell’edilizia scolastica

“In apertura di anno scolastico, ancora una volta, si diffondono rapporti non sempre coerenti tra loro, relativi alle condizioni dell’edilizia scolastica. Si tratta di numeri noti da anni e che rappresentano una vera e propria emergenza infrastrutturale nazionale” così Gianna Fracassi, segretaria generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
“Alla cronica mancanza di investimenti – continua Fracassi - si aggiungono i pericoli legati all’elevato rischio sismico e idrogeologico che riguarda una parte consistente del nostro Paese. A questo si associano oggi anche i nuovi rischi causati dal cambiamento climatico e dalle ondate di calore, con gli impianti di condizionamento e ventilazione presenti solo nel 6% delle sedi scolastiche, seppure spesso sentiamo parlare a sproposito di un allungamento del calendario scolastico”.
Per Fracassi: “La qualità dell’offerta formativa e la possibilità di esercitare il diritto all’istruzione sono connesse alle strutture edilizie, come mense, palestre e laboratori”.
“Il tema della sicurezza deve rimanere prioritario. Una risposta a questa condizione dell’edilizia scolastica sarebbe dovuta arrivare – aggiunge la sindacalista - dalle risorse del PNRR che la Cgil sta monitorando, ma sappiamo che solo il 24% dei progetti della Missione 4 è concluso e che per la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica su 3.143 progetti ne risultano completati solo 625, il 20,2%, per l’estensione del tempo pieno il 9,4%, per il potenziamento infrastrutture sport a scuola siamo al 10,2% e per i divari territoriali scuola secondaria e abbandono scolastico al 5,7%”.
“Per la sicurezza, come per la qualità della scuola, sono necessari investimenti e l’attenzione di chi governa a un segmento fondamentale della società. È inaccettabile che lavoratrici e lavoratori della scuola, studentesse e studenti, alunne e alunni, vivano e apprendano in contesti inadeguati e non sicuri. Di questo dovrebbe occuparsi prioritariamente il ministro Valditara” conclude Fracassi.