Educazione sessuale a scuola, docenti e genitori compatti: nove su dieci sono contro il “divieto” fino alle medie. Ci vuole una materia obbligatoria? 

La linea intrapresa dal ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sembra quindi non piacere alla comunità educante

A cura di Redazione Redazione
28 ottobre 2025 21:34
Educazione sessuale a scuola, docenti e genitori compatti: nove su dieci sono contro il “divieto” fino alle medie. Ci vuole una materia obbligatoria?  -
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Per nove docenti su dieci l'educazione sessuale serve e il suo insegnamento va affidato anche a soggetti esterni: la linea intrapresa dal ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sembra quindi non piacere alla comunità educante. Gli insegnanti, così come i genitori, hanno sonoramente bocciato lo stop ad attività (seppur esterne alla scuola e ai programmi curricolari) di educazione sessuale fino alla scuola secondaria di primo grado previsto dall'emendamento a prima firma di Giorgia Latini (Lega) al Ddl Valditara sul consenso informato approvato lo scorso 15 ottobre alla Camera.

I dati emergono da un sondaggio che la testata specializzata La Tecnica della Scuola ha lanciato in questi giorni coinvolgendo 1.400 lettori: 818 docenti, 360 genitori, 24 studenti e 21 dirigenti. In particolare, l'85,7% dei docenti si è detto contro il divieto di svolgere educazione sessuale fino alle medie; analoga percentuale quella dei genitori, che è precisamente l'86,59%. Non vi sarebbero dunque particolari resistenze neanche da parte delle famiglie.

I COMMENTI

Dai commenti allo stesso sondaggio emergono inoltre due linee di pensiero contrapposte: c’è chi pensa che sui temi della sessualità non si possa delegare tutto alla scuola, ma anche chi crede che non tutte le famiglie siano in grado di fornire una panoramica completa e obiettiva su tali argomenti.

C’è poi chi chiede a gran voce l’introduzione di una materia obbligatoria, che in Italia ancora non esiste. Da due anni c’è un Ddl al Senato che propone di aumentare di un’ora il monte ore alla secondaria per introdurla. Ma qual è lo stato dell’arte? Si parla di educazione all’affettività già dal 2004, ma dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, il ministro Giuseppe Valditara, secondo cui l’educazione sessuale non risolve il problema dei femminicidi, ha lanciato il progetto (seppur facoltativo) “Educare alle relazioni”. Di questi temi, inoltre, ha ribadito il ministro, se ne parla nelle linee guida di Educazione Civica lanciate nel 2024 e nelle nuove Indicazioni Nazionali del primo ciclo.

INTERVISTE ESCLUSIVE SUL TEMA

Secondo il docente e scrittore Enrico Galiano, sentito ai microfoni della Tecnica della Scuola, “servirebbero corsi curriculari dedicati a questi temi. Come si studiano la storia, la matematica, l’inglese, così si dovrebbe studiare l’educazione sessuale”.

Angela Verdecchia, presidente della Rete degli Studenti Medi ha dichiarato: “il fatto che si deleghi ai docenti interni un lavoro di questo tipo è molto grave”.

La sociologa Graziella Priulla, che ha tenuto diversi corsi sul tema della sessualità nelle istituzioni scolastiche, ha raccontato alla Tecnica della Scuola che in più occasioni le “è stato chiesto di non usare le parole ‘sesso’ e ‘rapporto’, per non turbare i fanciulli”.

Maurizio Celesia, dirigente dell’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive dell’ospedale “Garibaldi” di Catania, ha infine collegato l’aumento delle malattie sessualmente trasmissibili alla mancanza di informazione, anche a scuola, sui temi della sessualità.

IL FOCUS

I contenuti dell’approfondimento sull’educazione sessuale a scuola sono presenti sul sito TecnicadellaScuola.it

 

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