Ferie non godute e festività soppresse, la Corte d’Appello di Milano condanna il Ministero dell’Istruzione a pagare oltre 5.200 euro a un docente precario
La sentenza arriva dalla Corte d’Appello di Milano, Sezione Lavoro, la quale con sentenza n. 1013/2025 ha accolto il ricorso di un docente a tempo determinato, iscritto ad Anief
Il sindacato Anief, attraverso i suoi legali, attraverso il tribunale ha riconosciuto il diritto all’indennità sostitutiva in assenza di un formale invito dell’Amministrazione a fruire delle ferie nei periodi di sospensione delle lezioni. La sentenza arriva dalla Corte d’Appello di Milano, Sezione Lavoro, la quale con sentenza n. 1013/2025 ha accolto il ricorso di un docente a tempo determinato, iscritto ad Anief, riconoscendo il diritto alla monetizzazione delle ferie non godute e delle festività soppresse maturate nel corso di più anni scolastici.
La decisione riforma integralmente la sentenza di primo grado e si inserisce in un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato. La Corte ha chiarito che il docente con contratto a termine non perde automaticamente il diritto alle ferie e alla relativa indennità sostitutiva per il solo fatto di non averle richieste durante i periodi di sospensione delle lezioni.
Secondo i giudici, affinché il diritto possa ritenersi perso, l’Amministrazione scolastica deve dimostrare di aver invitato espressamente il docente a fruire delle ferie, fornendo un avviso chiaro e tempestivo circa la perdita del diritto alle ferie e alla loro monetizzazione in caso di mancata richiesta. In mancanza di tale prova, il diritto all’indennità resta integro.
La sentenza precisa, inoltre, che le stesse regole valgono anche per le festività soppresse, assimilate alle ferie quanto al regime di tutela. Anche in questo caso, senza un invito formale e un esplicito avvertimento sulle conseguenze della mancata fruizione, l’Amministrazione è tenuta alla corresponsione dell’indennità sostitutiva.
Nel caso esaminato, il Ministero dell’Istruzione e del Merito è stato condannato al pagamento di 5.254,71 euro, oltre interessi legali, nonché alla rifusione integrale delle spese di entrambi i gradi di giudizio.
“Il sindacato Anief ha creduto fin dall’inizio in questa azione giudiziaria – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato – sostenendo una linea che oggi trova piena conferma in tribunale. È la dimostrazione che insistere sulla tutela dei diritti dei docenti precari produce risultati concreti. La pronuncia ha ricadute pratiche rilevanti per i docenti a tempo determinato che, negli ultimi anni, abbiano prestato servizio senza ricevere alcun formale invito a fruire delle ferie maturate”.
Anief invita i docenti interessati a rivolgersi al sindacato per l’eventuale presentazione del ricorso, così da ottenere il risarcimento delle ferie non fruite.
Tutti i lavoratori precari della scuola che hanno sottoscritto nell’anno corrente o negli ultimi anni una supplenza a tempo determinato, con scadenza 30 giugno, possono approfondire la propria situazione attraverso la sezione Anief più a loro vicina oppure aderire direttamente al ricorso Anief attraverso la pagina internet a loro dedicata.