FLC CGIL: “No al ritorno al passato della scuola”. Il 18 ottobre in piazza contro le nuove Indicazioni nazionali

La FLC CGIL e il Tavolo per la Scuola democratica mobilitano oltre 40 città contro le nuove Indicazioni nazionali 2025.

A cura di Redazione Redazione
15 ottobre 2025 21:06
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La Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL annuncia una mobilitazione nazionale per venerdì 18 ottobre, per dire un deciso “no” alle nuove Indicazioni nazionali 2025 per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, promosse dal ministro Giuseppe Valditara. La giornata vedrà iniziative diffuse in oltre quaranta città italiane, culminando in un sit-in a Roma davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito, in viale Trastevere, dalle ore 10:00 alle 13:00.

La FLC CGIL, insieme ad altre 25 associazioni professionali e realtà del terzo settore, partecipa al Tavolo per la Scuola democratica, un coordinamento nato proprio per contrastare l’impianto culturale e pedagogico del nuovo documento ministeriale, giudicato “identitario, anacronistico e classista”.

Una scuola che guarda al passato

Secondo la FLC CGIL, le nuove Indicazioni rappresentano un tentativo di riportare la scuola italiana a un modello verticale e selettivo, in contrasto con i principi di inclusione, pluralismo e partecipazione democratica sanciti dalla Costituzione.
Il sindacato contesta non solo il contenuto, ma anche il metodo adottato dal Ministero: il testo, si legge nella nota, è stato “elaborato senza un vero confronto con chi la scuola la fa ogni giorno”.

L’organizzazione denuncia l’assenza di un dialogo con docenti, dirigenti, pedagogisti e operatori scolastici, e critica un approccio definito “sovranista, identitario ed etnocentrico”, che “rimuove completamente l’orizzonte dell’educazione interculturale”.

Difendere la scuola della Costituzione

La mobilitazione del 18 ottobre vuole essere un momento di riaffermazione dei valori fondanti della scuola pubblica italiana. L’obiettivo, spiega la FLC CGIL, è difendere la scuola della Costituzione, quella che “garantisce pari opportunità e tutela il diritto ad apprendere lungo tutto l’arco della vita”.
L’appello è rivolto a insegnanti, studenti, genitori e cittadini per una scuola che “insegni a pensare e non ad obbedire”, che “costruisca il futuro” invece di limitarsi a custodire il passato.

Un fronte largo per l’educazione democratica

Il Tavolo per la Scuola democratica riunisce una rete ampia di soggetti che operano nel mondo dell’educazione, dell’infanzia e della formazione. L’intento è contrastare una visione della scuola centrata su identità e appartenenze, a scapito del pensiero critico, della libertà educativa e della crescita personale.
Le azioni previste per il 18 ottobre includono flash mob, assemblee, convegni e manifestazioni pubbliche in molte città italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere al Ministero un vero confronto.

Una mobilitazione dal Nord al Sud

Da Milano a Palermo, passando per Firenze, Napoli e Torino, si prevede una partecipazione diffusa di insegnanti e associazioni. Il messaggio comune sarà quello di difendere una scuola inclusiva, aperta e democratica, in cui la formazione sia uno strumento di emancipazione sociale e non di selezione.

“Il mondo della scuola democratica si riprende la parola”, conclude la nota della FLC CGIL, ribadendo il rifiuto di una riforma che rischia di indebolire l’educazione pubblica e di compromettere il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione italiana.

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