Fracassi (FLC CGIL) a Bernini: piano ricercatori striminzito e parziale, proseguiamo la mobilitazione

“Il piano ricercatori annunciato dalla ministra Bernini è striminzito, tardivo e parziale”, così commenta Gianna Fracassi segretaria generale della FLC CGIL

A cura di Redazione Redazione
12 dicembre 2025 19:22
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“Il piano ricercatori annunciato dalla ministra Bernini è striminzito, tardivo e parziale”, così commenta Gianna Fracassi segretaria generale della FLC CGIL, l’annuncio della ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

“Dopo mesi di mobilitazioni - prosegue la dirigente sindacale -, ci aspettavamo un intervento vero, soprattutto in vista della scadenza dei contratti di oltre 35mila precari negli atenei e negli enti di ricerca, di cui 7.200 RTDa ancora in ruolo che si aggiungono agli oltre 2.000 già scaduti nell’ultimo anno. Di questi lavoratori precari, oltre 10.000 sono stati finanziati dal PNRR, tra cui 2.600 RTDa e centinaia di TD”.


“Arriva, invece, un provvedimento gravemente insufficiente, di fatto finanziato con le risorse del blocco del turn over deciso lo scorso anno, che non ripara ai tagli e non risponde all’emergenza dei precari, - sottolinea Fracassi-. Un piano che vale complessivamente 1.900 posizioni, peraltro da cofinanziare per oltre la metà delle risorse. Per l’università, le risorse previste coprono appena 1.600 posti, che arriveranno quando gran parte dei contratti sarà già scaduta; per gli enti pubblici di ricerca si parla di 240 posizioni, meno di quanto ottenuto lo scorso anno per il solo CNR per l’intervento delle opposizioni”.


“Siamo di fronte a un intervento che non stabilizza i posti di lavoro, non amplia gli organici e non dà risposte a migliaia di ricercatrici e ricercatori che hanno garantito il successo del PNRR e il funzionamento quotidiano di università ed enti. La nostra è una reazione di delusione, ma anche di determinazione: la mobilitazione continua. Serve un vero piano straordinario, con nuovi organici, stabilizzazioni reali e investimenti adeguati al futuro della ricerca pubblica nel Paese”. Conclude la segretaria generale della FLC CGIL.


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