Genitori contro professori. La pessima pratica della “ricorsite”. Domande e rischi

Genitori contro professori. La rivolta dei voti. A Lucca salgono i ricorsi al Tar. Domande e rischi di una pessima pratica

30 settembre 2025 20:58
Genitori contro professori. La pessima pratica della “ricorsite”. Domande e rischi -
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Genitori contro professori. La “ricorsite” dilaga, ma…

Genitori contro i professori. Siamo ben lontani dall’idea di collaborazione tra famiglia e professori. Solitamente le famiglie benestanti ritengono di essere professionalmente più competenti nella  valutazione. Ne consegue il coinvolgimento dei Tar.
Il Tirreno.it – edizione Toscana – riferisce questa situazione: “A Lucca si è passati da pochi casi a una trentina l’anno. Ma il 95% dei giudizi dà ragione ai docenti”.
In alcuni casi dove i genitori risultano soccombenti sono condannati a pagare le spese processuali. Riferisce ilTirreno.it che in un caso i genitori che avevano fatto ricorso per una mancata promozione alla classe successiva del figlio, chiedendo contestualmente anche 30.000€ per danni, sono stati costretti a versare 2000€ al Mim e all’Istituto.
Questa la cronaca. Restano diverse domande: a chi giova tutto questo? Al ragazzo? Non crediamo. In ogni caso -esito favorevole o sfavorevole- immaginiamo il clima che si viene a creare intorno a lui. In questi casi il cambio di Istituto è la decisione inevitabile. Inoltre, considerando l’alto tasso di respingimento dei ricorsi, quali sono le conseguenze psicologiche sui ragazzi coinvolti?
Infine, immaginiamo lo stress generato nei docenti coinvolti.
Concludendo, i ricorsi non devono scadere nella “ricorsite”. Devono essere attuati solo in pochi casi, dove oggettivamente è carente la documentazione, oppure non sono stati rispettati i protocolli.
Negli altri casi è bene che i ragazzi facciano esperienza del limite, senza intraprendere improbabili scorciatoie decise dalle famiglie.

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