I genitori plaudono al “BUONO SCUOLA: prioritariamente per le famiglie più svantataggiate”
L’Associazione Italiana Genitori manifesta piena condivisione ed esprime sincera gratitudine alle forze politiche che hanno approvato il “Buono scuola, prioritariamente per le famiglie più svantaggiate”
L’Associazione Italiana Genitori manifesta piena condivisione ed esprime sincera gratitudine alle forze politiche che hanno approvato il “Buono scuola, prioritariamente per le famiglie più svantaggiate” , accogliendo finalmente la richiesta delle famiglie, che vorrebbero frequentare le scuole paritarie, ma non possono accedervi per mancanza di risorse economiche. Si tratta di un vulnus grave della Costituzione Italiana (art.30) e del Diritto internazionale, per cui l’Italia rimane l’unica tra i Paesi democratici, che continua a discriminare i poveri nell’esercizio del diritto umano alla “libertà di scelta tra la scuola statale e la scuola paritaria”.
La recente decisione del Parlamento segnala una svolta epocale: riconosce l’esistenza di un diritto inviolabile e avvia un processo che dovrà essere perseguito fino a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini” (art. 3 della Costituzione).
Già dalla legge di parità (legge 62 – 2000) il pluralismo scolastico italiano non è più riservato alle classi più abbienti, così da separare gli allievi per classi sociali, ma implica di diventare “democratico” come dire di assicurare libertà di accesso per tutti. Le paritarie, in quanto servizio pubblico (pro populo) devono essere accessibili anche ai meno abbienti.
La scelta fatta nella legge di bilancio 2026 si configura, quindi, coerente nell’istituire a livello nazionale “il buono scuola per le famiglie meno abbienti”. Si tratta di un primo passo a cui potranno seguire scelte coerenti delle Regioni e dei Comuni, garantendo a tutti gli allievi di poter accedere alla scuola più rispondente alle proprie esigenze ed aspirazioni.
Già il Consiglio di Stato (sentenza n. 5739 – 2019) richiamava l’attenzione di politici e cittadini che: “…la pluralità dell’offerta formativa è tale solo se i destinatari sono realmente posti in condizione di accedere ai percorsi scolastici offerti… perché solo in tal modo si tutela la libertà di scelta e si assicura la pari opportunità di accesso ai percorsi offerti dalle scuole non statali”.
Lo stesso rapporto OCSE-PISA (settembre 2020) denunciava “in Italia il sistema scolastico è egualitario sulla carta, ma nei fatti non consente ancora di superare le differenze di partenza tra gli studenti legate al contesto familiare e sociale, anzi le consolida …non tutti gli studenti hanno pari accesso a un insegnamento di alta qualità e che questa disuguaglianza può spiegare gran parte dei divari di apprendimento osservati tra gli alunni più favoriti e quelli svantaggiati… l'alta percentuale di abbandono scolastico in Italia è determinata principalmente dalle risorse economiche di cui dispongono le famiglie”.
Le disponibilità economiche delle famiglie nel poter scegliere la scuola e nell’accedere all’istruzione di qualità, sia negli istituti statali che paritari, non può che tradursi nel principale fattore di equità sociale e di contrasto alla povertà educativa.
La possibilità di esercitare, senza discriminazione economico – sociale, il diritto di libertà di scelta della scuola da parte degli allievi secondo la legittime decisioni dei genitori costituisce la garanzia più sicura per migliorare la qualità non solo della scuola paritaria ma di tutta la scuola italiana.
Claudia Di Pasquale
Presidente Nazionale A.Ge.