Idonei 2020: Insegnanti Siciliani ancora precari dopo concorso ordinario

La vicenda dei docenti siciliani vincitori del concorso ordinario 2020 è emblematica delle criticità che affliggono il sistema di reclutamento scolastico in Italia.

31 luglio 2024 21:01
Idonei 2020: Insegnanti Siciliani ancora precari dopo concorso ordinario -
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La vicenda dei docenti siciliani vincitori del concorso ordinario 2020 è emblematica delle criticità che affliggono il sistema di reclutamento scolastico in Italia. Nonostante abbiano superato un concorso pubblico in un contesto straordinario come quello della pandemia, molti di loro si trovano ancora in una condizione di precariato, alimentando un senso di frustrazione e delusione nei confronti delle istituzioni.

 

Il concorso, bandito nel 2020 con 257 posti a disposizione, ha visto le prove svolgersi tra il 2021 e il 2022, in piena emergenza Covid-19. Le difficoltà logistiche e organizzative di quel periodo hanno causato un ritardo significativo nella pubblicazione delle graduatorie, che sono state rese pubbliche solo il 14 settembre 2022. Questo ritardo ha avuto conseguenze dirette e gravi sui vincitori del concorso: i posti che avrebbero dovuto essere riservati a loro per l’anno scolastico 2022-2023 sono stati invece utilizzati per scorrere la graduatoria del concorso 2018.

Solo nel 2023 sono iniziate le prime immissioni in ruolo per i vincitori del concorso 2020, ma la situazione rimane ben lontana dall’essere risolta. Su 257 posti previsti, solo 86 sono stati effettivamente assegnati, lasciando molti vincitori ancora in attesa di una stabilizzazione che tarda ad arrivare. La situazione si complica ulteriormente con l’introduzione di nuovi concorsi, come quello legato al PNRR del 2024, che ha ulteriormente ridotto le possibilità di assunzione per gli idonei del 2020, obbligati a condividere i già scarsi posti di ruolo con altri candidati.

Antonella, un membro del Movimento Nazionale #IdoneiconMerito2020, esprime il disappunto e la delusione di chi, nonostante abbia superato un concorso pubblico con merito, si trova ancora in una condizione di precariato. “Oltre al danno, la beffa!” commenta, riferendosi alle attese interminabili e alle continue ingiustizie subite da lei e dai suoi colleghi.

Questa vicenda mette in luce le carenze di un sistema di reclutamento che sembra incapace di garantire stabilità a chi ha superato le selezioni previste dalla legge, minando la fiducia dei docenti e, di conseguenza, la qualità del sistema educativo stesso.

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