Il blocco del turnover nel P.I. non esiste più
Siano superati i limiti che ingabbiano i docenti nell’insegnamento

MOBILITÀ INTERCOMPARTIMENTALE DOCENTI
COMUNICATO N. 14
Il blocco del turnover nel P.I. non esiste più.
Siano superati i limiti che ingabbiano i docenti
nell’insegnamento.
Il gruppo della Mobilità intercompartimentale dei docenti si domanda perché si continui a impedire agli insegnanti la possibilità di prestare le proprie competenze verso altri rami della P.A.
Dal 2018 sono stati banditi diverse centinaia di migliaia di posti, al netto di quelli del comparto Scuola. Pertanto il blocco del turnover del 2004 che confinava gli insegnanti non esiste più da tempo.
E’ proprio di questi giorni peraltro la notizia che tra ottobre e novembre 2025 uscirà il bando di un nuovo concorso nel Ministero della Cultura con almeno 400 funzionari. Si parla di bibliotecari e architetti. I numeri emersi dai canali di informazione parlano di addirittura 2700 posti complessivi di altre funzioni. Perchè impedire ai docenti di transitarvi, considerato che il loro lavoro ha a che fare con la Cultura? Molti insegnanti desiderano misurarsi in un altro contesto lavorativo dello Stato.
Perché dovrebbero rifare un altro concorso, pur essendo dei dipendenti pubblici? E come dovrebbero fare, peraltro, avendo un lavoro full time, che gravato da fardelli burocratici e altre incombenze sommerse dove spendono ore non riconosciute (preparazione, correzione compiti, incontri con altre figure, riunioni, ect.), non hanno nemmeno il tempo, talvolta, di consumare una pausa pranzo, rigorosamente senza buono pasto? Lo sanno i non addetti ai lavori che dal primo settembre i docenti si troveranno in una sorta di bolla che li lascerà liberi, in un crescendo lavorativo, non prima di luglio, sottoponendoli a uno stress ormai riconosciuto da più parti ? Viene da pensare allora che gli insegnanti siano dei dipendenti pubblici di serie B.
Il gruppo Mobilità intercompartimentale dei docenti, composto allo stato attuale da oltre 5250 insegnanti, auspica che si possa al più presto aprire la finestra del passaggio verso altro ramo della P.A. Il gruppo continuerà con abnegazione il proprio impegno al fine di sanare quella che ritiene una discriminazione ai sensi dell'art. 3 Costituzione.
Alla luce di tali affermazioni i componenti richiedono:
● il passaggio verso altro ramo della P.A.;
● in attesa dell’intervento normativo, una riserva di posti già nel prossimo concorso nel Ministero
della Cultura e dei successivi concorsi proposti da altri Enti della P.A.;
● la possibilità di accedere all’eventuale carenza di posti emergenti dagli uffici del MIM, quali
dipendenti dello stesso Ministero, senza bandire un concorso esterno;
● l’ottenimento dei buoni pasto per gli insegnanti come avviene per le altre categorie del P. I.
● il riscatto gratuito della laurea e la pensione anticipata a 60 anni per i docenti.
Infine il gruppo torna a chiedere un incontro con la Funzione Pubblica, già richiesto senza successo alcuni mesi fa, al fine di poter illustrare le proprie posizioni in merito al problema.
Gruppo Mobilità intercompartimentale docenti