Pagamenti dal FIS. Anche quest’anno se ne riparla a settembre
Anche quest'anno ritardi nei pagamenti per docenti ed ATA. La denuncia della Uil e degli altri sindacati


Anche nel 2025 i pagamenti del Fondo per l’Istituzione Scolastica (FIS) subiscono l’ennesimo rinvio. Le scuole avrebbero dovuto inserire i compensi accessori entro le ore 16 del 28 luglio, ma l’assenza di risorse nei POS e nei Piani Gestionali ha reso impossibile rispettare la scadenza. Il rischio concreto è che il personale scolastico riceva le somme soltanto a settembre, riproponendo un copione già visto negli anni precedenti.
La denuncia della UIL Scuola
La UIL Scuola aveva segnalato il problema con largo anticipo, inviando il 15 luglio una nota al Ministero dell’Istruzione. Il segretario generale Giuseppe D’Aprile ha parlato di “mancanza di rispetto verso tutto il personale”, sottolineando come il pagamento puntuale sia indispensabile per garantire serenità economica durante il periodo estivo. L’organizzazione sindacale ha chiesto un’emissione straordinaria che consenta di sbloccare i fondi e di effettuare i pagamenti già ad agosto.
Le prese di posizione di Anquap e FLC CGIL
Non solo UIL. Anche l’Anquap, l’associazione dei quadri delle amministrazioni pubbliche, ha inviato una lettera urgente al Ministero segnalando il pericolo di uno slittamento a settembre. La FLC CGIL ha definito la situazione “cronica e inaccettabile”, accusando l’amministrazione centrale di essersi guadagnata la fama di “cattivo pagatore”. Entrambe le sigle chiedono tempi certi e procedure più snelle per garantire che il lavoro aggiuntivo svolto venga retribuito in modo puntuale.
Il nodo del contratto integrativo
Un ulteriore ostacolo riguarda la mancata sottoscrizione definitiva del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo sul Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF). Anief ha sottolineato che senza questo passaggio le risorse, pur stanziate, non possono essere rese disponibili alle scuole. La conseguenza è un blocco che paralizza tutta la catena dei pagamenti, dai sistemi ministeriali fino a NoiPA.
Perché i pagamenti del FIS sono sempre in ritardo?
Le cause dei ritardi sono legate a un sistema complesso e lento. La trafila burocratica che passa per il Ministero, il MEF, la Ragioneria Generale dello Stato e le segreterie scolastiche comporta tempi lunghi e procedure ripetute. In assenza dei fondi sui sistemi informatici, i dirigenti e gli uffici amministrativi non possono completare l’inserimento dei compensi. Negli ultimi anni questa lentezza ha portato a liquidare il FIS persino in autunno inoltrato, con accrediti tra ottobre e novembre.
Quali conseguenze per il personale scolastico
Il rinvio dei pagamenti ha effetti diretti su docenti e ATA. Molti lavoratori, soprattutto supplenti e precari, contano sulle somme del FIS per affrontare il periodo estivo. Ritrovarsi ad attendere mesi per ricevere poche centinaia di euro lorde genera frustrazione e mina la disponibilità ad assumere incarichi extra negli anni successivi. Anche se il contratto collettivo prevede il pagamento entro il 31 agosto, nella pratica questa scadenza è diventata puramente teorica.
Cosa chiedono i sindacati
Le organizzazioni sindacali sono compatte nel chiedere un intervento immediato. UIL, Anquap, FLC CGIL e Anief sollecitano l’autorizzazione di un’emissione straordinaria per permettere alle scuole di avere i fondi già ad agosto. Al tempo stesso reclamano una revisione strutturale delle procedure, con tempi certi e responsabilità definite, così da evitare che ogni estate si ripresenti lo stesso problema.
Un copione che si ripete
L’estate 2025 conferma purtroppo un trend consolidato. Senza un intervento urgente del Ministero, i pagamenti del Fondo d’Istituto arriveranno solo a settembre. Per il personale scolastico è l’ennesima dimostrazione di quanto il sistema sia fragile e incapace di garantire il riconoscimento tempestivo del lavoro svolto. Un copione che si ripete e che attende, da anni, di essere definitivamente archiviato.