In memoria del Vicequestore Ammaturo e dell’Agente Scelto Paola. Un sacrificio che interpella la coscienza civile del Paese

In memoria del Vicequestore Ammaturo e dell’Agente Scelto Paola. Un sacrificio che interpella la coscienza civile del Paese

A cura di Redazione Redazione
15 luglio 2025 13:33
In memoria del Vicequestore Ammaturo e dell’Agente Scelto Paola. Un sacrificio che interpella la coscienza civile del Paese -
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Nel giorno in cui ricorre il 43° anniversario dell’assassinio del Vicequestore Antonio Ammaturo e dell’Agente Scelto Pasquale Paola, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende esprimere il proprio sentito omaggio a due uomini dello Stato che hanno incarnato, con rigore e determinazione, i valori costituzionali di giustizia, legalità e difesa del bene comune.

La mattina del 15 luglio 1982, in Piazza Nicola Amore a Napoli, un commando delle Brigate Rosse pose fine alle vite di due servitori dello Stato. Ma ciò che venne colpito non fu solo un bersaglio istituzionale: fu l’idea stessa di uno Stato capace di indagare se stesso, di opporsi alla commistione tra criminalità organizzata, terrorismo e zone d’ombra dell’apparato pubblico.

Antonio Ammaturo, Vicequestore e capo della Squadra Mobile di Napoli, aveva operato con straordinaria efficacia in territori segnati dalla presenza della camorra, contribuendo con indagini decisive a smascherare reti criminali e connivenze ad alto livello. La sua azione non si limitava all’applicazione della legge: era ispirata da una tensione etica profonda, da una visione dello Stato come presidio reale di giustizia e tutela della dignità umana.

L’Agente Scelto Pasquale Paola, a sua volta, è simbolo di quella silenziosa dedizione al dovere che anima ogni giorno il lavoro di migliaia di operatori delle forze dell’ordine. La sua presenza accanto ad Ammaturo rappresentava non solo un gesto di servizio, ma una testimonianza concreta di fedeltà allo Stato repubblicano.

Nel tempo, le circostanze che circondarono il loro omicidio hanno rivelato intrecci inquietanti: interessi trasversali, trattative opache, strategie della tensione. Una zona grigia in cui lo Stato ha rischiato di smarrire se stesso. Ma è proprio in questi passaggi storici che emerge con forza il valore di chi non si è arreso, di chi ha pagato con la vita la propria integrità.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ritiene doveroso che le istituzioni scolastiche dedichino spazio alla memoria di Ammaturo e Paola non solo come testimonianza di una stagione buia del Paese, ma come occasione educativa per riflettere sul significato più profondo del servizio pubblico, sull’etica della responsabilità e sulla necessità di una cittadinanza vigile e consapevole.

La memoria non è un esercizio formale, ma un atto di giustizia. In un tempo in cui la verità storica viene talvolta relativizzata o dimenticata, ricordare Antonio Ammaturo e Pasquale Paola significa riaffermare che i diritti umani non sono un principio astratto, ma una conquista quotidiana che si alimenta anche attraverso il coraggio di chi ha scelto di non voltarsi dall’altra parte.

A loro va il nostro pensiero, il nostro rispetto, e il nostro impegno a far sì che il loro sacrificio continui a parlare alle coscienze delle nuove generazioni.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

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