In memoria di Paolo Borsellino

rappresentanza delle scuole della rete ha partecipato alla rappresentazione teatrale organizzata dall'ANM e dal Consiglio dell'ordine degli Avvocati, dedicata a Paolo Borsellino

A cura di Redazione Redazione
19 luglio 2025 15:44
In memoria di Paolo Borsellino -
Condividi

Giovedì 17 luglio una rappresentanza delle scuole della rete ha partecipato alla rappresentazione teatrale organizzata dall'ANM e dal Consiglio dell'ordine degli Avvocati, dedicata a Paolo Borsellino.Tutte le nostre emozioni di quella sera nella piazza del Tribunale che ha permesso a tanti cittadini di fruire dello spazio che quotidianamente viene attraversato per accedere al Palazzo di Giustizia, per divenire spettatori e sentirsi dentro un Teatro, ha ispirato la docente che ha scritto il seguente post...Ai tanti docenti e Dirigenti scolastici che erano con noi e hanno condiviso quella splendida serata, facendoci sentire la presenza di Paolo Borsellino 

Nel cuore vibrante di Palermo, là dove le pietre raccontano storie antiche e il vento porta echi di coraggio, la sera del 17 luglio si è accesa una piccola costellazione umana. Davanti al maestoso Palazzo di Giustizia _ non più solo edificio, ma simbolo_ si è levata una voce teatrale , sospesa tra sogno e memoria: _"intervista marziana a Paolo Borsellino"_.

Sullo sfondo, il Palazzo illuminato vegliava come un faro silenzioso, mentre la piazza si trasformava in un'agorà viva e pulsante. Volti che si cercavano e si ritrovavano, voci che si intrecciavano in un'unica armonia, mani che si tendevano in un gesto antico di fiducia.

Non era solo teatro: era un rito civile, un abbraccio collettivo. Uno spazio di comunità dove l'eco delle parole di Borsellino - portate sulla scena con delicatezza e intelligenza poetica - risuonava come seme gettato nella terra buona della memoria condivisa.

In quella sera d'estate, sotto il cielo che custodisce i sogni e i dolori di una città complessa, la legalità non era un concetto astratto, ma una fiamma che passava di mano in mano accendendo coscienze.

E poi, come un colpo d'ala nel silenzio, la scena: due toghe appese, sospese nel tempo e nello spazio non solo in senso cronologico, ma profondamente fisico e reale.

In quell'istante sospeso, le toghe lasciate in alto diventavano presenza viva: i due magistrati non più simboli irraggiungibili, ma uomini tra noi! 

Per sottolineare sempre di più la grande riflessione che si voleva accendere in noi attoniti spettatori: Paolo e Giovanni sono di tutti noi, di coloro che vogliono essere "Giusti viventi", che vogliono testimoniare in vita la sete di giustizia e svolgere ogni giorno il proprio dovere.

La Rete per la cultura antimafia nella scuola 

Segui Voce della Scuola