Iniziative sul Giorno del Ricordo 2025

Iniziative sul Giorno del Ricordo 2025

A cura di Redazione
07 febbraio 2025 15:08
Iniziative sul Giorno del Ricordo 2025 -
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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani commemora il 10 febbraio, Giorno del Ricordo, istituito con la legge n. 92 del 30 marzo 2004; la ricorrenza, dedicata alle vittime delle foibe e all’esodo giuliano-dalmata, è stata concepita per rinnovare la memoria di tutti i cittadini italiani che vissero l’esodo forzato dalle terre dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia e morirono in modo orribile. Una simile celebrazione invita alla riflessione, non solo sul piano storico, ma anche su quello etico e civile; diventa un’occasione di memoria e consapevolezza, per riscoprire e rinnovare il valore della pace, della convivenza tra i popoli e del rispetto reciproco, perché la storia non può essere costituita da semplificazioni, ma dal vissuto di persone e comunità che abbiano subito ingiustizie e sofferenze.

I fatti storici drammatici che sostanziano la giornata in questione non sono stati divulgati adeguatamente; la tragedia di tanti italiani brutalmente strappati alle loro case, ai loro affetti e in alcuni casi destinati a una fine atroce, deve essere compresa nella sua enorme portata storica, sociale e umana. Le vicende di allora insegnano che la convivenza pacifica tra i popoli deve diventare una priorità assoluta; ma soprattutto ricordano che l’odio etnico e ideologico può costituire ancora una scintilla fatale per la serenità dei popoli e una società più giusta e inclusiva.

La storia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata non può essere ridotta a una semplice contrapposizione tra vincitori e vinti, tra oppressori e oppressi. Gli eventi in questione furono il risultato di tensioni politiche, etniche e ideologiche che si svilupparono nel corso della prima metà del Novecento e si acuirono con la fine della Seconda Guerra Mondiale. La dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico, l’espansionismo italiano, e l’avan-zata delle forze jugoslave guidate da Tito sono tutti elementi che contribuiscono a spiegare le radici di un’im-mane tragedia.

Pertanto, le foibe, voragini carsiche naturali presenti nel territorio giuliano-dalmata, divennero tristemente note perché utilizzate come luoghi di esecuzione e occultamento dei corpi di migliaia di persone, molte delle quali italiane, accusate di collaborazionismo o semplicemente colpite da una violenza indiscriminata. Parallela-mente, la popolazione italiana di queste terre subì una forzata emigrazione di massa, un esodo che portò alla fuga di circa 350.000 persone, costrette ad abbandonare case, affetti e radici per ricominciare altrove, spesso accolte con freddezza nel resto d’Italia.

Nelle scuole, il Giorno del Ricordo deve rappresentare un’opportunità per un approfondimento storico rigoroso e senza pregiudizi, per un confronto aperto e per la valorizzazione delle testimonianze dirette. Comprendere le sofferenze vissute da intere generazioni ci permette di sviluppare empatia e spirito critico, strumenti fonda-mentali per evitare il ripetersi di tragedie simili.

Invitiamo studenti, docenti e famiglie a partecipare a momenti di riflessione, dibattiti, letture e progetti dedicati a una pagina di storia drammatica e pregnante di significato, con l’obiettivo di coltivare una memoria consa-pevole e responsabile. Perché ricordare non è solo un dovere verso il passato, ma un impegno per il futuro.

Il CNDDU propone il progetto “#MemoriaAttivaInMovimento”, in quanto il ricordo delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata non può ridursi a una mera commemorazione formale, ma deve trasformarsi in un’occasione di apprendimento reale, atto a infondere riflessione critica e coinvolgimento emotivo nei giovani. La nostra proposta educativa pertanto è finalizzata a dotare gli studenti di adeguati strumenti per interpretare la comples-sità del contesto storico di riferimento. Ma soprattutto per riflettere sulle conseguenze di quegli eventi, attra-verso metodi interattivi e multidisciplinari. Il percorso dovrebbe basarsi su attività laboratoriali immersive che prevedano l’analisi di documenti storici, testimonianze e articoli di giornale dell’epoca, onde approfondire il contesto geopolitico e sociale; la drammatizzazione degli eventi mediante la recitazione di lettere degli esuli; infine la realizzazione di un documentario incentrato sul tema in oggetto da pubblicare sui canali social della scuola. La complessità della storia va preservata da ogni forma di generalizzazione o strumentalizzazione dei fatti per onorare ogni vittima innocente.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

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