ISTRUZIONE - Anief: “a difesa dei più fragili, a difesa della scuola italiana all’estero”
Anief rivolge un appello fermo alla politica, al Governo e al MAECI: il D.lgs 13 aprile 2017 n. 64 deve essere modificato
Questa norma ha ormai mostrato con evidenza tutti i suoi limiti e ciò che sta accadendo nella Scuola Italiana Statale di Parigi è intollerabile.
Il D.lgs 64/2017 non garantisce un’adeguata assistenza agli studenti privi di autonomia motoria, tradendo i principi costituzionali di tutela dei più fragili e la consolidata tradizione italiana di inclusione e benessere scolastico.
Anief è intervenuta con determinazione, a tutti i livelli istituzionali, per chiedere una soluzione immediata alla grave situazione che vede coinvolta una giovane studentessa italiana a Parigi, impossibilitata a muoversi autonomamente eppure priva dell’assistenza necessaria.
In Italia, questo servizio è garantito dai Comuni: non è accettabile che all’estero possa verificarsi — e addirittura persistere — una simile violazione. Noi non ci stiamo. Io non ci sto.
Scuola, Consolato, Ambasciata, Ministero: tutti devono assumersi le proprie responsabilità e intervenire senza indugio. Anief non arretrerà.
La studentessa ha diritto ad essere assistita. Negare questo supporto non solo lede la sua dignità, ma rischia di proiettare all’estero un’immagine distorta dell’Italia, Paese che si è sempre distinto per la tutela delle pari opportunità e della piena partecipazione di ogni alunno.
“Non possiamo accettare che un vuoto normativo metta a rischio i diritti di una bambina e di qualunque studente con fragilità. Pretendiamo – dichiara il Presidente Anief Marcello Pacifico – che la legge venga corretta e che le istituzioni intervengano immediatamente. L’Italia deve dimostrare, anche all’estero, ciò che è davvero: un Paese che non lascia indietro nessuno”.
Sul fronte del personale, Anief denuncia che gli insegnanti di sostegno assegnati all’estero sono assolutamente insufficienti rispetto al numero di alunni con certificazione ai sensi della legge 104 art. 3 comma 3.
Allo stesso modo, il numero complessivo dei docenti inviati dall’Italia non è più adeguato a garantire il fabbisogno. Le scuole italiane all’estero arrancano, mentre si continua a parlare senza prendere atto dei dati reali. Servono risorse, servono investimenti.
Per questo Anief chiede con forza la modifica del D.lgs 64/2017 e propone misure concrete: aumento del contingente da 674 a 1000 unità; introduzione del tempo pieno anche nelle scuole italiane all’estero; mobilità estero su estero, oggi ancora più necessaria vista la durata effettiva dei mandati; possibilità di uscire dalla circoscrizione consolare nei periodi di sospensione delle attività didattiche senza dover ricorrere alle ferie e senza penalizzazioni economiche; riforma dei requisiti e delle modalità di selezione del personale scolastico destinato all’estero; riconoscimento, attraverso l’aumento dell’assegno base per il calcolo dell’ISE, della specificità del lavoro dei DSGA; parificazione dei coefficienti di sede del personale scolastico a quelli del personale MAECI; istituzione del FIS nelle scuole e negli Uffici scolastici all’estero.
“Non si tratta di un libro dei sogni - afferma il responsabile estero Anief Salvatore Fina - ma di un programma concreto per riformare il D.lgs 64/2017 e non lasciare che l’Italia rimanga indietro mentre gli altri Paesi europei continuano a investire con decisione nella diplomazia culturale.
Non bastano numeri e proclami: per rilanciare davvero la scuola italiana all’estero servono risorse, progettualità e la volontà politica di investire nel futuro.”
Sono anni che Anief chiede una riforma seria e non arretriamo. Ci impegneremo in tutte le sedi, a cominciare da quella del rinnovo del CCNL 2025/27 affinché i decisori politici prendano atto che non è più il tempo delle chiacchiere.