Landini: "rivolta sociale". Foti (FdI): spieghi perché si è aumentato lo stipendio mentre la CGIL mette in cassa integrazione lavoratori delle sue aziende

Il segretario della CGIL, Maurizio Landini, ha lanciato un appello a una “rivolta sociale”, invitando i lavoratori a partecipare allo sciopero generale del 29 novembre come punto di partenza per una m...

A cura di Redazione
06 novembre 2024 20:13
Landini: "rivolta sociale". Foti (FdI): spieghi perché si è aumentato lo stipendio mentre la CGIL mette in cassa integrazione lavoratori delle sue aziende -
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Il segretario della CGIL, Maurizio Landini, ha lanciato un appello a una “rivolta sociale”, invitando i lavoratori a partecipare allo sciopero generale del 29 novembre come punto di partenza per una mobilitazione più ampia. Landini ha criticato duramente l’operato del governo, chiedendo una svolta che metta al centro i bisogni delle persone, dai salari alla salute pubblica. Tuttavia, questo messaggio non ha convinto tutti, anzi ha sollevato critiche pungenti, in particolare dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, che ha commentato con tono aspro le parole del leader sindacale.

Foti: “Landini incita alla rivolta e rischia di perdere la faccia”

Foti non ha risparmiato parole dure. “Ci chiediamo con quale coraggio il segretario della CGIL, Maurizio Landini, inciti alla rivolta sociale”, ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia. Secondo Foti, il tono usato da Landini sfiora quello di un incitamento alla rivolta, una posizione che considera non solo estrema, ma persino irresponsabile. Per il capogruppo FdI, Landini dovrebbe concentrarsi sul rappresentare i lavoratori in modo costruttivo, senza cercare un “rivoluzionarismo” che rischia di creare tensioni inutili.

Aumento di stipendio di Landini: una questione di coerenza

Tra i punti su cui Foti ha insistito c’è l’aumento di stipendio di Landini, una cifra che si aggira attorno ai 300 euro in più al mese. Un dato che il deputato ha tirato fuori per evidenziare una presunta incoerenza: da un lato, Landini si batte per il salario minimo e critica la disuguaglianza, dall’altro vede il proprio compenso aumentare, senza troppi ripensamenti. “Dopo l’aumento del suo stipendio alla faccia dei suoi appelli al salario minimo, ormai è rimasto da solo a credere ai suoi esilaranti proclami di insurrezione”, ha aggiunto Foti, usando parole che puntano a mettere in discussione la genuinità delle battaglie di Landini.

Il caso della cassa integrazione nella società controllata dalla CGIL

Foti ha colto l’occasione per sottolineare una vicenda che considera simbolica: una società di servizi interamente controllata dalla CGIL, con sede a Perugia, ha recentemente attivato la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) per una trentina di dipendenti, giustificata da una temporanea diminuzione delle attività. La CGIL si è impegnata a integrare l’indennità per garantire ai lavoratori l’intera retribuzione tabellare, ma ciò non è bastato a placare le critiche. Foti ha usato questa vicenda per sottolineare una presunta contraddizione: mentre Landini chiede garanzie per i lavoratori e un miglioramento delle condizioni, una società legata direttamente alla CGIL si trova costretta a ridurre le ore di lavoro dei propri dipendenti.

Secondo il deputato FdI, questa situazione è un esempio chiaro di incoerenza. “È quantomeno curioso”, ha commentato Foti, “che Landini chieda più tutela per i lavoratori mentre una società controllata dal suo stesso sindacato ricorre alla cassa integrazione per i propri dipendenti. Questo rappresenta una contraddizione tra le parole e i fatti”.

Un clima politico sempre più teso

Questa diatriba tra Landini e Foti riflette il clima di tensione crescente tra sindacati e governo, con posizioni che sembrano allontanarsi sempre di più. Da una parte, Landini ribadisce che è necessaria una “rivolta sociale” per difendere i diritti dei lavoratori e contrastare le politiche economiche dell’esecutivo, accusato di non tutelare adeguatamente le classi più vulnerabili. Dall’altra, Foti e Fratelli d’Italia sostengono che i messaggi del segretario CGIL siano un eccesso, fatti di proclami che rischiano di destabilizzare più che portare benefici.

A poche settimane dallo sciopero generale del 29 novembre, lo scontro sembra destinato a intensificarsi ulteriormente. Le voci critiche si moltiplicano, i lavoratori e i cittadini osservano da vicino, in attesa di capire come si evolveranno le iniziative e se questa mobilitazione avrà un impatto concreto sui temi cruciali di lavoro, salario e stabilità.

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