L'I.I.S. Primo Levi protagonista dell'incontro P-Lab: lo scrittore afghano racconta il viaggio, la scuola sotto le tende e il potere delle "Parole"

La Penna è un ponte: Fawad e Raufi insegna il dialogo agli studenti di Quartu Sant’Elena

10 ottobre 2025 16:16
L'I.I.S. Primo Levi protagonista dell'incontro P-Lab: lo scrittore afghano racconta il viaggio, la scuola sotto le tende e il potere delle "Parole" -
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L'I.I.S. Primo Levi protagonista dell'incontro P-Lab: lo scrittore afghano racconta il viaggio, la scuola sotto le tende e il potere delle "Parole"

QUARTU SANT'ELENA, 10 ottobre 2025 – La testimonianza cruda e toccante di Fawad e Raufi, scrittore e insegnante afghano, è stata al centro dell'evento P-Lab ("P come PONTl, P come PAROLE") tenutosi presso il Teatro Sacro Cuore, in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. L'incontro, promosso dall'associazione "La Matrioska" e dagli alunni dell'I.I.S. Primo Levi di Quartu Sant’Elena (in collaborazione con altri istituti della Sardegna), ha permesso agli studenti di intervistare direttamente l'autore, portando alla luce i dettagli della sua vita tra due mondi.

Un viaggio lungo mesi e la scelta casuale dell'Italia

Fawad e Raufi ha raccontato un viaggio durato mesi e definito "pericoloso e faticoso". Ha attraversato deserti, foreste e prigioni in undici Paesi prima di giungere in Italia. Lo scrittore ha ammesso che la scelta di questo Paese non fu pianificata: "Non l’ho scelto io... non sapevo nemmeno dove sarei finito". Oggi, tuttavia, si dichiara felice di vivere qui e osserva con rispetto le profonde differenze culturali, religiose e di abitudini tra l'Afghanistan e l'Italia, sottolineando che "ogni Paese ha la propria identità".

Un'infanzia senza gioco e la scuola in tenda

Le risposte più toccanti hanno riguardato la sua giovinezza segnata dal conflitto. Nato in un Paese in guerra, Fawad e Raufi non ha conosciuto una vera infanzia o adolescenza, spiegando che in guerra "si pensa solo a sopravvivere".

"Non ho mai potuto giocare davvero, perché i 'giocattoli' erano spesso armi o resti di guerra".

Anche la sua esperienza scolastica è stata drammaticamente diversa. Ha studiato "sotto le tende e sotto gli alberi" o in case in rovina, con insegnanti non stabili, a causa delle distruzioni causate dai conflitti.

Dall'Ingegneria alla lingua di Dante

Nonostante la laurea in ingegneria, la sua vera vocazione è stata la letteratura. Fawad e Raufi ha iniziato a scrivere poesie a sedici anni e, una volta in Italia, la lingua italiana lo ha "conquistato". Dopo averla imparata in soli sette mesi, ha scritto il suo primo libro, Dall’unico sugli Alpi, direttamente in italiano. Oggi, la sua missione è duplice: continuare a scrivere e utilizzare la sua conoscenza di sei lingue per insegnare l'italiano agli stranieri nei centri di accoglienza.

L'evento ha rappresentato per gli studenti dell'I.I.S. Primo Levi un momento di profonda riflessione sui valori della pace e dell'accoglienza, coronato dalla conclusione congiunta del motto: "I love Radio Prof, la radio che insegna".

 

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