Nassiriya: la memoria che educa – La scuola come presidio di pace e diritti umani

Il 12 novembre 2003, un camion bomba esplose davanti alla base “Maestrale” di Nāṣiriyya, in Iraq, causando la morte di 28 persone, di cui 19 italiane

A cura di Redazione Redazione
12 novembre 2025 16:19
Nassiriya: la memoria che educa – La scuola come presidio di pace e diritti umani -
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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione del ventiduesimo anniversario della strage di Nassiriya, desidera rivolgere al mondo della scuola un appello alla riflessione, alla consapevolezza e alla memoria attiva. Il 12 novembre 2003, un camion bomba esplose davanti alla base “Maestrale” di Nāṣiriyya, in Iraq, causando la morte di 28 persone, di cui 19 italiane: dodici Carabinieri, cinque militari dell’Esercito e due civili. Quell’attentato, che segnò profondamente la coscienza del Paese, divenne simbolo del sacrificio di chi opera per la pace in contesti di guerra e instabilità.

Ricordare Nassiriya oggi non significa soltanto onorare le vittime, ma anche interrogarsi sul valore della pace, del servizio, della solidarietà e della responsabilità civile. La scuola, in quanto presidio educativo e spazio di dialogo, ha il dovere di rendere la memoria un’esperienza viva, capace di orientare le nuove generazioni verso la costruzione di un futuro fondato sul rispetto dei diritti umani e sulla cultura della non violenza.

Per questo il CNDDU invita i docenti di ogni ordine e grado a promuovere momenti di riflessione collettiva nelle classi: un minuto di silenzio, la lettura di testimonianze, l’analisi dei contesti internazionali in cui le missioni di pace operano, o la realizzazione di attività artistiche e laboratoriali ispirate ai valori della pace e della cooperazione. La commemorazione di Nassiriya può diventare un’occasione per approfondire il significato dell’articolo 11 della Costituzione italiana e per collegare i percorsi di Educazione civica agli Obiettivi dell’Agenda 2030, in particolare al numero 16, dedicato alla pace, alla giustizia e alle istituzioni solide.

È importante che gli studenti comprendano che la memoria non è un gesto rituale, ma un atto di responsabilità collettiva. Ricordare le vittime significa riconoscere l’impegno di chi ha scelto di servire la pace, ma anche riflettere sui limiti, le contraddizioni e le sfide di un mondo che ancora fatica a trovare equilibrio tra sicurezza e diritti.

Il CNDDU incoraggia inoltre la creazione di reti tra scuole, famiglie e associazioni dei caduti, affinché la memoria diventi un’esperienza condivisa, aperta al dialogo e alla testimonianza. La scuola può farsi ponte tra le generazioni, offrendo agli studenti la possibilità di comprendere che la libertà e la democrazia si custodiscono ogni giorno, anche attraverso il rispetto, la conoscenza e la solidarietà.

Nel ricordo delle vittime di Nassiriya, il CNDDU rinnova il proprio impegno a sostenere la scuola come luogo privilegiato di educazione alla pace e alla dignità umana. Solo attraverso la memoria e l’educazione possiamo costruire una società più giusta, consapevole e capace di riconoscere nel sacrificio altrui un seme di umanità e di speranza.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

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