PA e SCUOLA – Contratto 2025-27, Anief chiede rispetto dei tempi: subito l’Atto di indirizzo per potere partire subito col negoziato
Lo prevede l’accordo con l’Aran che ha portato alla firma del Ccnl 2022-24
“I comparti Scuola, Università e Ricerca attendono con interesse l’atto di indirizzo del Contratto collettivo di lavoro del triennio 2025-27, sperando che i tempi di emanazione siano davvero stretti: l’impegno preso due settimane fa dal ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che colloca il primo trimestre del 2026 come arco di tempo utile alla partenza dei negoziati, anche per i settori Sicurezza e Difesa, è la conferma che il testo-base per il rinnovo contrattuale dovrebbe essere emanato a breve, con l’obiettivo di concludere la trattativa entro la fine del 2026. Noi, come sindacato, crediamo molto nel rispetto dei tempi, come del resto previsto dalla dichiarazione congiunta allegata all’ipotesi del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-24 sottoscritta ad inizio novembre, con cui si sancisce l’impegno dell’Aran e delle organizzazioni sindacali concordi nell’operare speditamente perché il confronto prenda il via in modo sollecito”. Lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel ribadire l’importanza di dare seguito all’accordo con la parte pubblica di chiudere il prossimo contratto di lavoro di categoria entro la fine del prossimo anno, così da predisporre ulteriori nuovi aumenti medi dal gennaio 2027, assieme al riconoscimento di nuovi diritti a partire dall’assegnazione dei buoni pasto anche al personale scolastico.
Il giovane sindacato ritiene che il rispetto dei tempi per l’avvio della trattativa per il rinnovo contrattuale sia fondamentale. È su questa base, infatti, che l’Anief, con l’accordo del Consiglio nazionale, delle Rsu, Tas e tutti i dirigenti iscritti, attraverso numerose assemblee e seminari, ha accolto la proposta per il rinnovo del Ccnl 2022-24. “Abbiamo accolto l’ipotesi contrattuale – continua Pacifico – proprio a seguito dell’impegno assunto in Aran quando abbiamo firmato l'ipotesi di accordo per il con aumenti di 160 euro visibili da gennaio o febbraio 2026 - comprensivi di indennità di vacanza contrattuale e anticipo aumenti le cui voci scompariranno dal cedolino stipendiale - , più 1.600 euro lordi medi di arretrati”.
Anief, nel frattempo, è consapevole che i finanziamenti già stanziati dal governo per il Ccnl 2025-27 necessitino di ulteriori risorse, perché i settori della Conoscenza, a partire da quello dell’Istruzione, devono recuperare un gap importante rispetto al resto della Pubblica amministrazione, che in alcuni casi, come i dipendenti delle Funzioni Centrali, si traduce in un ritardo di circa 10.000 euro l’anno.
“Per questo motivo – dice ancora il presidente Anief – il nostro sindacato è impegnato per sollecitare la parte pubblica: dopo la manifestazione di piazza del 19 novembre scorso, svolta a Roma in Piazza Vidoni, Anief continua la mobilitazione nelle Scuole, negli Atenei, nei Conservatori e negli Enti di ricerca, per chiedere in questo nuovo anno, prima della chiusura del nuovo accordo, ulteriori risorse da includere nella Legge di bilancio, ma anche il riconoscimento del burnout, il riscatto agevolato della laurea, la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, il doppio canale di reclutamento, la mobilità intercompartimentale, il ripristino del primo gradino stipendiale, ruoli e trasferimenti su tutti i posti vacanti”, conclude Pacifico.