Pillole di CCNL E poi………..c’e anche il personale ATA nella scuola

Il personale ATA appartiene a quella categoria che abbiamo sempre rinominato: “lavoratori invisibili”

15 novembre 2025 12:54
Pillole di CCNL  E poi………..c’e anche il personale ATA nella scuola -
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Il personale ATA appartiene a quella categoria che abbiamo sempre rinominato: “lavoratori invisibili”, la scuola che non si ferma mai, rigorosamente lavorando sempre dietro le quinte, in sordina consapevole che di loro a pochi importa.

Questi lavoratori garantiscono il funzionamento quotidiano delle scuole: dalla segreteria alla gestione degli alunni, servizi di pulizia, sicurezza, fino alla assistenza diidattica laboratoriale con gli assistenti tecnici.

In molte scuole, soprattutto all’inizio dell’anno scolastico, i contratti ATA arrivano con settimane di ritardo, questo significa che centinaia di lavoratori espletano la propria mansione lavorando senza stipendio certo o con accrediti tardivi, a causa della lentezza burocratica, delle tempistiche del MEF e dei continui aggiustamenti dei contratti di supplenza, lavorare senza retribuzione insomma nei tempi previsti con tutte le difficoltà di vita quotidiana che ne consegue, soprattutto per i moltissimi che lasciano la loro terra di origine per spsotarsi nelle regioni del Nord.

A ciò si aggiunge la carenza cronica di organico: quando il personale ATA è assente, spesso non viene sostituito, alle volte di proposito da parte delle varie amministrazioni e il personale in servizio deve coprire più ruoli contemporaneamente, con richieste di intensificazione del lavoro o ricorso sistematico allo straordinario.

In alcune segreterie un solo assistente gestisce interi istituti comprensivi, con carichi di lavoro che sfiorano il limite umano.

Il personale ATA svolge quotidianamente ore di lavoro extra, soprattutto nei periodi critici: scrutini, iscrizioni, pagamenti, PNRR, contabilità, assistenza ai docenti, aperture e chiusure straordinarie, molte di queste ore non vengono pagate come straordinario ma compensate con “recuperi” o riposi sostitutivi, che però spesso non possono essere usufruiti a causa della mancanza di sostituzioni o della mole di lavoro.

Il risultato? Un debito di ore che si accumula e che resta solo “virtualmente ”: lavorato ma mai riconosciuto con il beneplacito di sindacati e delle RSU interne di istituto.

Il riposo compensativo è un diritto previsto dai contratti collettivi, ma nella scuola diventa spesso una concessione difficile da ottenere, da questo punto di vista la normativa prevede che le ore eccedenti possano essere recuperate, ma l’organizzazione scolastica raramente lo consente, perché ogni assenza pesa sull’equilibrio dell’istituto.

Così, molti ATA finiscono per rinunciare al riposo o posticiparlo di mesi, pur di non lasciare scoperti i servizi essenziali.

Il personale ATA è parte integrante della scuola, eppure continua a vivere una condizione di invisibilità professionale, pur sostenendo ogni giorno il funzionamento dell’intero sistema educativo.

Come ricorda spesso chi lavora nelle scuole: “Senza il personale ATA, la scuola non apre nemmeno i cancelli” , o peggio ancora : “ Io speriamo che me la cavo”.

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