Dopo INDIRE, e adesso? Tra emozione, riscatto e adempimenti: cosa devono fare i docenti con titolo estero per eliminare la R
Chi ha conseguito un titolo estero e ha poi scelto di rinunciare per intraprendere INDIRE ha vissuto una doppia prova
Per molti docenti con titolo estero, il percorso degli ultimi anni è stato un viaggio emotivo intenso: speranze, attese infinite, ricorsi, riserve, contratti fragili, rinunce dolorose.
E poi, finalmente, l’INDIRE.
Un percorso che non è stato solo formativo, ma profondamente simbolico: la possibilità di chiudere un capitolo di incertezza e aprirne uno nuovo, fatto di riconoscimento e stabilità.
La nota ministeriale del 20 giugno 2025 è un faro che illumina l' ultimo tratto di strada da percorrere?
La nota chiarisce i diritti dei docenti, ma indica anche cosa devono fare gli Uffici Scolastici e quali passaggi operativi spettano ai docenti stessi.
Un percorso emotivo che merita rispetto
Chi ha conseguito un titolo estero e ha poi scelto di rinunciare per intraprendere INDIRE ha vissuto una doppia prova:
- la frustrazione di un sistema che non riconosceva il proprio percorso;
- la determinazione di rimettersi in gioco, ancora una volta, per ottenere un titolo italiano.
La nota ministeriale lo riconosce implicitamente:
nessuno deve perdere ciò che ha costruito con anni di servizio e sacrificio.
E questo è un passaggio fondamentale.
Cosa dice la nota ministeriale del 20 giugno 2025
La nota chiarisce alcuni punti decisivi:
La rinuncia al titolo estero NON comporta la perdita di nulla
- Non si perdono incarichi ottenuti con riserva.
- Non si perdono posizioni in GPS, GAE o concorsi.
- Non si perde il diritto allo scioglimento della riserva previsto dall’OM 88/2024.
Il titolo INDIRE “sana” la posizione
Il titolo italiano ottenuto tramite INDIRE permette:
- lo scioglimento della riserva,
- il consolidamento dei contratti,
- la stabilizzazione della posizione nelle graduatorie.
Gli USR/UST hanno l’obbligo di procedere
La nota è chiara. Gli Uffici Scolastici devono:
- sciogliere la riserva,
- consolidare le posizioni,
- aggiornare le graduatorie,
- confermare gli incarichi.
Non è una facoltà: è un atto dovuto.
Cosa deve fare adesso il docente: la possibile guida operativa
Dopo aver conseguito il titolo INDIRE, ecco quali potrebbero essere i passaggi concreti da seguire.
Il docente dovrebbe avere pronti l'attestato INDIRE o la certificazione di conseguimento del percorso e inviare comunicazione formale all’UST/USR competente:
potrebbe essere così?
La comunicazione dovrebbe contenere:
- richiesta di scioglimento della riserva;
- richiesta di consolidamento della posizione nelle graduatorie;
- richiesta di conferma degli incarichi già ottenuti;
- riferimento esplicito alla nota MIM del 20 giugno 2025.
La nota è un'arma potente: obbliga l'amministrazione a procedere e da un indirizzo ai docenti che hanno conseguito il titolo italiano.
Altra cosa da fare potrebbe essere inviare comunicazione anche alla scuola di servizio (se si è in incarico)
Servirebbe per:
- informare il dirigente scolastico,
- permettere alla segreteria di aggiornare SIDI,
- evitare disallineamenti tra scuola e UST.
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Perché questo momento è storico
Per anni, i docenti con titolo estero sono stati sospesi in un limbo:
- necessari alla scuola, ma non riconosciuti pienamente.
La lettura della nota del 20 giugno 2025 dà idea del cambio di prospettiva:
non più docenti “con riserva”, ma professionisti pienamente riconosciuti.
INDIRE diventa il ponte che collega il passato incerto a un futuro stabile.
Conclusione: un nuovo inizio
Questo non è solo un adempimento amministrativo.
È un passaggio simbolico: la fine di una stagione di precarietà giuridica e psicologica.
Chi ha completato INDIRE oggi può dire:
- ho diritto allo scioglimento della riserva,
- ho diritto al consolidamento,
- ho una nota ministeriale che tutela il mio percorso.
È il momento di rivendicare ciò che spetta.
Con serenità, con determinazione, con la consapevolezza di aver superato una prova che pochi avrebbero affrontato con la stessa forza.
Adesso aspettiamo che le nostre ipotesi siano seguite da una comunicazione ufficiale del Ministero che permetta ai docenti di agire...o basta semplicemente rifarsi alla nota MIM 140431del 20 giugno 2025?
Daniela Nicolò portavoce Community Uniti per INDIRE