Precariato, mobilità intercompartimentale e diritti: la scuola chiede una riforma strutturale

Il Comitato Precari Uniti per la Scuola ritiene non più rinviabile un intervento organico e sistemico

A cura di Redazione Redazione
31 dicembre 2025 14:09
Precariato, mobilità intercompartimentale e diritti: la scuola chiede una riforma strutturale  -
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Il sistema scolastico italiano è da anni interessato da criticità strutturali che incidono negativamente sulla qualità dell’offerta formativa e sulla tenuta complessiva del servizio pubblico di istruzione. Tra queste si segnalano in particolare il precariato cronico, l’eccessivo carico burocratico, l’assenza di condizioni di lavoro sostenibili e una progressiva marginalizzazione della dimensione educativa della scuola.

Il Comitato Precari Uniti per la Scuola ritiene non più rinviabile un intervento organico e sistemico, capace di restituire dignità professionale al personale docente, stabilità al sistema e continuità educativa agli studenti.

La presente proposta di riforma è rivolta al Presidente del Consiglio, On. Giorgia Meloni, al Governo e al Parlamento quale indirizzo programmatico per l’avvio di un confronto istituzionale serio e strutturato.

1. Reclutamento e formazione

1.1 Superamento strutturale del precariato

• Introduzione di un doppio canale di reclutamento stabile e continuo, che affianchi ai concorsi ordinari procedure di reclutamento dei docenti con comprovata esperienza di servizio;

• Valorizzazione dell’esperienza professionale maturata nella scuola statale.

1.2 Revisione del sistema di formazione iniziale e in servizio

• Eliminazione dei percorsi universitari onerosi a carico dei docenti;

• Previsione di una formazione professionale, strutturata, qualificata e svolta all’interno dell’orario di lavoro, senza oneri economici per il personale;

• Riconoscimento della formazione nell’ambito dell’orario di lavoro contrattuale e non come attività aggiuntiva non retribuita.

2. Mobilità, diritti e ricambio generazionale

2.1 Mobilità intercompartimentale

• Apertura alla mobilità intercompartimentale dei docenti di ruolo verso altri comparti della Pubblica Amministrazione, in coerenza con le competenze maturate;

• Utilizzo della mobilità come strumento di valorizzazione delle professionalità, di riequilibrio degli organici della PA e di progressiva immissione in ruolo del precariato storico.

2.2 Eliminazione dei vincoli alla mobilità

• Superamento dei vincoli triennali e quinquennali, che limitano la libertà professionale e personale dei docenti e incidono negativamente sulla qualità del servizio.

2.3 Diritti del personale precario

• Estensione della Carta del Docente anche ai docenti con contratto a tempo determinato, in applicazione del principio di parità di trattamento.

2.4 Pre-pensionamento e ricambio generazionale

• Introduzione di strumenti di pre-pensionamento volontario, finalizzati:

• alla tutela del benessere del personale e a prevenire il burnout;

• al ricambio generazionale;

• all’assorbimento strutturale del precariato storico.

3. Condizioni di lavoro e organizzazione del sistema scolastico

3.1 Quadro orario e carichi di lavoro

• Definizione di un quadro orario certo di 36 ore settimanali, in linea con gli altri comparti della Pubblica Amministrazione;

• Eliminazione degli oneri burocratici non funzionali alla didattica;

• Chiarezza e trasparenza nella distinzione tra attività didattiche, funzionali e organizzative.

3.2 Retribuzioni

• Adeguamento degli stipendi del personale docente agli standard medi europei, come misura indispensabile per il riconoscimento sociale e professionale della funzione docente.

3.3 Razionalizzazione delle progettualità

• Superamento della deriva della scuola dei “progettifici”, spesso scollegati dalla didattica e fonte di sovraccarico burocratico;

• Centralità della didattica curricolare e della relazione educativa.

3.4 Dimensione educativa e governance scolastica

• Riduzione strutturale del numero di alunni per classe, con un obiettivo compreso tra 15 e 20 studenti;

• Riaffermazione della centralità educativa della scuola, prevedendo, in forme regolamentate, attività di insegnamento anche per i dirigenti scolastici, al fine di rafforzare il legame con la comunità educativa e la didattica.

Il Comitato Precari Uniti per la Scuola ritiene che una scuola pubblica efficace e inclusiva non possa prescindere da stabilità occupazionale, condizioni di lavoro dignitose e valorizzazione delle professionalità.

Si rivolge pertanto al Presidente Meloni, al Governo e al Parlamento affinché il presente documento venga assunto come base di confronto legislativo e politico, nell’interesse del sistema educativo nazionale e del futuro del Paese.

Comitato Precari Uniti per la Scuola

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